“Effetto lifting.it”, femminilità “tinta fucsia”… al tempo di facebook

Un incontro nel segno del colore rosa, pardon fucsia, quello con Silvia Giovannini, l’autrice di "Effetto lifting.it" (Macchione editore) e blogger su Varesenews. Un incontro assolutamente nel segno della femminilità, che pervade il romanzo; e che nemmeno Giove Pluvio si è sentito di rovinare più di tanto, risparmiando agli intervenuti presso il Mia Beach lounge bar di Busto Arsizio una solenne lavata nonostante il cielo incerto. Buona la prima, insomma, per i Cocktail d’autore che il locale bustese ospiterà in questi martedì di giugno.
A presentare Giovannini, la collega dell’ufficio stampa di Univa Cristina Cannarozzo e il nostro direttore Marco Giovannelli. «Non mi sarei mai immaginato di leggere un libro così, una vera sorpresa» il commento divertito del direttore di Varesenews, che "presi in carico" romanzo ed autrice ha trasposto il tutto nell’avventura del blog, quasi un "sequel virtuale" di "Effetto lifting.it", «un tocco di un colore un po’ anomalo rispetto al nostro lavoro abituale, ma mi affascinava la contraddizione di questo esperimento».

Un romanzo fucsia, dicevamo, un esempio di "Chick lit" come dicono gli anglosassoni: "letteratura per pollastrelle", giovani, single e… in carriera. E lo sfondo dell’opera di Silvia Giovannini è proprio quello del lavoro, in cui si dipana la vita della protagonista, Giovanna (protagonista… anche del suo blog), una 35enne con una vita incasinata e un impiego nel settore della comunicazione per un’azienda di prodotti cosmetici. Si intrecciano nel tema elementi della vita dell’autrice, varesina, diplomata al liceo classico, laureata in lettere, giornalista. Alla presentazione, bella, elegante e impeccabilmente "in tinta" con la copertina fucsia del volume. Il "rosa" di "Effetto lifting.it" «non è quello di Liala, altra autrice nota alle varesine» avvertiva Cannarozzo: qui le donne non cercano la realizzazione necessariamente attraverso il principe azzurro, e comunicano attraverso i nuovi strumenti della tecnologia, a partire da Facebook per scendere di livello alle mail, fino ai post-it. Tutti elementi che ricorrono nel romanzo, nel dipanarsi delle squinternate vicende di Giovanna che tra capesse "streghe", amori tesi, parenti "schizzate", cerca la sua strada, un po’ nel mondo reale, un po’ in quello virtuale. Che poi si rispecchiano e si influenzano.
Anche l’ambientazione nel mondo della cosmetica è uno strumento narrativo: del resto «prendersi cura di sè» ha un noto effettivo curativo, nota la scrittrice varesina, «quante, giù di corda, vanno dal parrucchiere piuttosto che dallo psicologo?»
Il fucsia è rosa sì, ma con l’aggiunta di qualcos’altro di più deciso: e ci sono anche aspetti come quelli della competizione sul lavoro, del mobbing. Una delle protagoniste più "toste" e temute è incinta, e il capo alle sue spalle pensa già di disfarsene. Quella solidarietà che Silvia Giovannini non vede granchè nel lavoro, l’ha trovata invece dai lettori: «c’è chi mi ha scritto che aveva perso la voglia di leggere, ma dopo il mio libro gli è tornata».
La protagonista, Giovanna, non è un alter ego completo dell’autrice: «non è sempre in sintonia, le scelte sono diverse da quelle che farei io» avverte nella presa di distanza minima fra soggetto e oggetto dell’opera letteraria. Ma un elemento di contatto "ereditato" è la citazione (vera) della nonna dell’autrice secondo cui "ogni ragazza dovrebbe trovare la scarpetta giusta per il suo piedino". E considerando che nel romanzo un paragone… calzante è quello fra l’uomo… e le scarpe, noti oggetti del desiderio femminile, fare due più due è un attimo.
Non bisogna però credere che un romanzo, solo perchè ha una copertina fucsia, sia un puro esercizio d’evasione. I temi seri ci sono: «la maternità, i sentimenti, la carriera» sintetizza l’autrice, il bilancio delicato della vita delle donne. Le figure maschili non mancano, ma sono coprotagoniste, come si vede a volte un po’ "maltrattate"; nondimeno la Giovannini ha trovato anche fra gli uomini qualche lettore che non si è fermato al colore della copertina, e proprio i loro sono stati, dice, i complimenti e gli incoraggiamenti più graditi.