“I carabinieri sono un punto di riferimento per la comunità”

«In una “società liquida” e destrutturata, giungono da più parti i segnali forti di un bisogno di sicurezza e di legalità, e i carabinieri, con la loro presenza capillare, costituiscono un punto di riferimento sociale capace di rispondere a questo bisogno».
Ha scelto di citare il sociologo filosofo Zygmunt Bauman il comandante provinciale dei Carabinieri Maurizio Delli Santi durante la celebrazione del 196° anniversario dalla fondazione dell’arma.

Schierati di fronte a lui, nel giardino della caserma di via Saffi, carabinieri di ogni ordine e grado affiancati dalle autorità politiche ed istituzionali, nonché dai tanti cittadini giunti per festeggiare questo particolare “compleanno”.
C’era il prefetto Simonetta Vaccari, i procuratori Maurizio Grigo e Francesco Dettori, il sindaco di Varese Attilio Fontana e il presidente della Provincia Dario Galli, il presidente del consiglio provinciale Luca Macchi. E ancora i tanti sindaci dei comuni del Varesotto, le autorità politiche, tra gli altri i parlamentari Marantelli, Rossi, Rizzi e Speroni, e i vertici delle forze dell’ordine provinciali, tra i quali il questore Marcello Cardona e il generale della Guardia di Finanza Antonino Maggiore.

Tutti insieme per celebrare i risultati raggiunti nell’ultimo anno e un anniversario che si fa sempre più vicino ai due secoli di storia dell’arma dei Carabinieri, «una storia caratterizzata da un elemento di fondo: il costante contatto umano e sociale con la comunità», ricordano nei discorsi ufficiali.
E proprio in questo fotogramma il colonnello Delli Santi ha scelto di inserire la citazione del sociologo polacco, «i Carabinieri sono consapevoli di far parte di un ampio progetto che investe tutta la comunità: la gente comune appare smarrita da quella che un noto sociologo ha definito la “società liquida”, con i suoi pericoli disaggreganti perché troppo “destrutturata”, priva di regole e di legami, senza riferimenti soprattutto per le giovani generazioni. Per questo da più parti giungono i segnali forti di un bisogno di sicurezza e di legalità, di un rigore di norme di base interiorizzate, dell’osservanza della più semplice delle regole: comportati con l’altro, come vorresti che l’altro si comporti con te. È il progetto di un ritorno alla legalità – ha spiegato Delli Santi – all’idea stessa di “comunità ”, in cui vogliamo che la caserma dei Carabinieri costituisca un punto di riferimento non solo per le esigenze strettamente connesse ai compiti di polizia, ma anche per avere solo un consiglio da una persona in cui si può avere fiducia, perché svolge il proprio ruolo istituzionale con un profondo senso di umanità».

Un momento di commozione quando sono stati commemorati i carabinieri che hanno perso la vita in servizio, 9 nel territorio nazionale solo nell’anno appena passato, e in particolare il brigadiere Giorgio Illumisono, investito il 26 gennaio del 2009 e morto poco dopo in ospedale.

Durante la cerimonia è stato anche ricordato il ruolo “pedagogico” che l’arma ha cercato di intraprendere per educare ad una cultura della legalità: «“Varese: precedenza alla legalità” non a caso è il titolo che emblematicamente il Comunedi Varese ha voluto dare ad un progetto sviluppato con l’Arma rivolto alle giovani generazioni e sono stati già oltre 100 gli istituti scolastici visitati dai Comandanti di Compagnia e di Stazione, e ben 8000 gli studenti incontrati solo nel corso di quest’anno scolastico».
Durante la cerimonia sono stati anche rilasciati i riconoscimenti ai carabinieri che si sono distinti nella loro attività durante il 2009.