Appello alle Poste: “Raccomandate a Belforte troppo scomode”
Il Partito Democratico chiede all'azienda di ripristinare la vecchia organizzazione che permetta agli utenti di ritirare gli atti anche in altri uffici postali e non solo in periferia
Attraversare tutta la città per ritirare raccomandate e atti giudiziari: non è il massimo della comodità, e lo sanno tutti i cittadini di Varese che, in questi giorni, stanno manifestando perplessità rispetto alla scelta di Poste Italiane che ha dislocato il ritiro di questa corrispondenza nel solo centro di viale Belforte, alla periferia della città.
In quella strada, secondo dati raccolti dal Pd, nelle ore di punta si registrano fino a 2200 auto e TIR ogni ora, con 300 incidenti, 30 dei quali investimenti, negli ultimi cinque anni. Numeri che suggeriscono a Fabrizio Mirabelli, consigliere comunale, una richiesta all’azienda: ripensateci.
«Andarci con i mezzi pubblici non è affatto agevole – sottolinea il consigliere – soprattutto per le persone anziane, sia per la frequenza insufficiente, sia perché, in molti casi, bisogna cambiare ben due autobus all’andata e due al ritorno, per giungere a destinazione» sostiene Mirabelli: «Occorrerebbe segnalare meglio gli attraversamenti pedonali e rafforzare la cartellonistica verticale ed orizzontale, per indurre gli automobilisti a rallentare».
Il Partito Democratico sostiene invece che Poste italiane debbano tornare alle vecchie scelte organizzative, quando per le raccomandate si poteva andare anche alla posta centrale oppure in sedi periferiche come via Pasubio a Casbeno: «Invitiamo, pertanto, Poste Italiane a rivedere la loro decisione che, di fatto, complica la vita agli utenti oppure di fare pressioni sull’Amministrazione comunale affinché, al più presto, possa intervenire per riqualificare, dal punto di vista dell’accessibilità e della sicurezza viabilistica, l’intero comparto, stanziando, naturalmente, risorse adeguate»
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