Cemento nel pozzo, stop alla marea nera

L'operazione ''Static Kill'' ha avuto successo e il pozzo sottomarino Macondo, all'origine della marea nera nel Golfo del Messico, è stato chiuso. In mare quasi 5 milioni di barili

L’operazione ”Static Kill” ha avuto successo e il pozzo sottomarino Macondo, all’origine della marea nera nel Golfo del Messico, è stato chiuso. Lo ha dichiarato la Bp.

«La pressione del pozzo al momento è stata contenuta dalla pressione idrostatica dei fanghi iniettati» ha dichiarato la Bp in un comunicato. «Il pozzo viene sorvegliato, secondo la procedura, per assicurare che la pressione resti stabile», scrive la Bp, aggiungendo che «in base ai risultati di questo monitoraggio si capirà se saranno necessarie nuove iniezioni di fango o meno».
Con un test, definito "cruciale", è partita l’operazione "Static Kill’ con cui la Bp intende chiudere permanentemente il pozzo sottomarino Macondo. Il test, ricorda il vicepresidente di Bp, Kent Wells, citato dal sito della Cnn, è stato ritardato di un giorno a causa di un "problema idraulico" e consiste nell’iniettare nel pozzo come prova modeste quantità di greggio – dapprima un barile al minuto, poi due, poi tre – per verificare se questo ritorna nel giacimento. Un test preliminare, spiega Wells, per verificare la fattibilità della fase successiva, che consisterà nell’iniettare nel pozzo grossi quantitativi di fango e poi di cemento per spingere giù il petrolio e poi sigillarlo. «Possiamo anticipare che il test di iniezione e, se possibile, la stessa chiusura del pozzo si svolgeranno martedì», ha annunciato Bp in un breve comunicato emesso subito dopo la chiusura dei mercati Usa.
La marea nera che ha avvelenato il Golfo del Messico è il più grave disastro ecologico di sempre per quanto riguarda le fughe di petrolio: quasi 5 milioni di barili di greggio sono finiti in mare dal 20 aprile ad oggi.
La più grave perdita in qualche modo paragonabile a quella provocata dall’incidente alla Deppwater Horizon risale al 1979, quando dalla piattaforma Ixtoc fuoriuscirono nella Baia di Campeche, in Messico, 3,3 milioni di barili di petrolio. L’altro disastro relativamente recente, quello della Exxon Valdez del 1989, si è fermato a 41 milioni di litri di petrolio dispersi in mare.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Agosto 2010
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