Formigoni, Cattaneo e Marantelli ricordano Ferrario

Il cordoglio del mondo politico per la scomparsa dell'editore del quotidiano La Prealpina

La scomparsa dell’editore del quotidiano La Prealpina Roberto Ferrario suscita cordoglio nel mondo politico, lo ricordano molti esponenti dei partiti e il presidente della regione Formigoni.

Raffaele Cattaneo

«L’aspetto che mi ha colpito di più è come ha convissuto con la malattia, come si è accostato al dolore e ai limiti che gli ha imposto il male. Mi ha sorpreso il coraggio e l’atteggiamento: senza ostentare ma senza nascondere in nulla la sua malattia, con la forza di essere presente in tutte le circostanze della vita, come a testimoniare di una volontà indomita di attaccamento al territorio, e alla vita civile; un legame che fino all’ultimo ha testimoniato con la donazione di un macchinario all’ospedale di Busto Arsizio.
La determinazione di questi mesi è il simbolo della determinazione che messo nella sua vita imprenditoriale. Un inno alla vita che ha vissuto con grande coraggio. E’ stato uomo di primo piano, e tutti consociamo i suoi meriti ma io voglio più che altro ricordare, in questo momento, la sua forte testimonianza degli ultimi mesi, che ha dato luce anche all’impegno civico di tutti questi anni».

Daniele Marantelli

«Se n’è andato un amico: quando c’è un rapporto di amicizia come lo era il nostro, ci si parla con franchezza. Lui lo faceva con me, io con lui. Non gli ho mai nascosto le mie opinioni quando trattava con durezza, per me ingiustificata, alcuni suoi collaboratori. Ma questa franchezza era ricambiata ed io ho sempre apprezzato le sue chiamate improvvise in cui criticava aspramente persone del mio schieramento, o quando mi lanciava delle idee apparentemente fuori dagli schemi.
Era molto legato alla famiglia, burbero ma molto orgoglioso dei suoi figli.
Eravamo di opinioni politiche ed estrazione sociale diversa, ma ci univa questo valore dell’attaccamento alla famiglia. Devo dire che ha difeso l’autonomia della Prealpina pur in contesti politici ed economici particolari. Qualche tempo fa mi invitò nella sua casa di Forte dei Marmi. io sono molto geloso della mia autonomia politica e personale, ma per ragioni di sensibilità accettai. Partimmo insieme, con le mogli. Ci fece salire sulla sua barca e conservo un bel ricordo di quel momento, perché vedevo da un lato la premura di sua moglie, dall’altra il piglio combattivo, di un uomo che non voleva arrendersi di fronte a un nemico micidiale. Quando giorno fa ci siamo sentiti. Gli dissi che avremmo mangiato un piatto di pizzoccheri insieme. Abbraccio la moglie e i figli, aggiungo che aveva un carattere a volte non facile e che probabilmente ha sempre vissuto una condizione particolare rispetto allo zio Stefano Ferrario, con cui implicitamente si è sempre messo a confronto. Mi auguro tuttavia che si valuti quanto sia stato importante, aver mantenuto, in un panorama informativo così conformista, una voce locale autonoma».

Il cordoglio di Roberto Formigoni
Con la scomparsa di Roberto Ferrario "l’editoria lombarda perde una delle sue figure più
significative, un imprenditore capace di affrontare con successo le sfide imposte dal mercato e dalle nuove tecnologie senza tuttavia rinunciare al fondamentale legame che la sua azienda
ha, dalle proprie origini, con il territorio di riferimento". E’ quanto sottolinea, in un messaggio di cordoglio per la morte dell’editore della Prealpina, il presidente della Regione
Lombardia, Roberto Formigoni. "Ne ricordiamo – aggiunge Formigoni – certamente la caparbietà,
che lo faceva interlocutore sempre attento alle dinamiche del suo Varesotto e non solo, ma anche l’entusiasmo e lo slancio propositivo con cui sapeva portare all’attenzione comune a tematiche rilevanti, su cui difficilmente si sottraeva al
confronto"

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Pubblicato il 05 Agosto 2010
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