Roma boccia il Liceo Bosino di Madame Bossi

Il Comitato Nazionale della Pubblica Istruzione non approva la sperimentazione proposta dalla Scuola Bosina. L'idea era di creare un linguistico con una lingua in meno e italiano accorpato al latino

Il Comitato Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI) ha bocciato la proposta della scuola Bosina di istituire un nuovo liceo linguistico sperimentale, ritenendola sostanzialmente poco giustificata e mal strutturata.

La Scuola Bosina (che, va ricordato, è stata fondata dalla seconda moglie di Bossi, Manuela Marrone) aveva proposto un liceo linguistico con due lingue al posto di tre, l’italiano accorpato al latino, un’ora in più di matematica e lezioni di geografia insegnate in inglese.

Il CNPI, che è chiamato a giudicare le proposte di scuole sperimentali, ha ritenuto che il progetto non garantisse la piena realizzazione dello studente, specialmente a causa della soppressione di una lingua straniera, cosa che impoverirebbe il curriculum. Sempre secondo il CNPI il piano studi della Bosina non avrebbe giustificazioni didattiche, nascendo esclusivamente dall’interesse "manifestato da enti e istituzioni locali e territoriali".

"Manca al progetto in esame proprio la cura per l’impianto metodologico", conclude il CNPI, "Atteso che non è sufficiente accennare ad interventi ispirati alla didattica attiva per garantire l’individualizzazione dei percorsi formativi e facilitare l’apprendimento".

Infine il comitato ricorda che la richiesta è stata fatta con eccessivo anticipo, dato che la riforma Gelmini non è ancora pronta ad attuare sperimentazioni con la modalità richiesta dalla Scuola Bosina. Per legge il parere del comitato sarebbe obbligatorio e non vincolante: se lo desidererà il ministro Gelmini potrà comunque avviare la sperimentazione. Raramente, però, il ministro si è trovato in disaccordo con il comitato.

La scuola Bosina, uno dei progetti più ambiziosi della Lega, è nata nel 1998 ed è nota per i suoi insegnamenti in dialetto, per lo studio del territorio e per la salvaguardia delle tradizioni. Al momento arriva fino alle medie, non al liceo. Pochi mesi fa era finita nell’occhio del ciclone per un finanziamento da 800mila euro, elargiti con la cosiddetta "legge mancia". Ora la batosta del CNPI: se gli orsetti padani vorranno un liceo linguistico, forse, dovranno studiare tre lingue come tutti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Agosto 2010
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