Camelot: terapie sperimentali per i pazienti affetti da Alzheimer

Presentata la nuova carta dei servizi della 3SG che propone terapie non farmacologiche come la musicoterapia e la nuovissima "doll therapy"

In occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer il Presidente di 3SG Francesco Liccati ha
presentato la nuova Carta dei Servizi del Nucleo Alzheimer e dei nuovi servizi e progetti attivati nel Nucleo protetto per malati di Alzheimer del Camelot di Gallarate.
Con lui, oltre a tutto lo staff sanitario, animativo e assistenziale del reparto il Direttore Generale
Franco Rudoni, il Medico responsabile del nucleo Dott. Roberto Andriani e il Dott. Ivo Cilesi,
psicopedagogista e musicoterapeuta esperto in terapie non farmacologiche, responsabile di
sperimentazioni in strutture protette e nuclei Alzheimer.
 
“L’attenzione di 3SG al miglioramento continuo delle qualità di vita di Ospiti così fragili” spiega il
Presidente Liccati “si è tradotta nell’anno in corso nell’attivazione di progetti psico-educativi e in
interventi sull’ambiente per renderlo ancora più funzionale ed idoneo, il nucleo, dispone ora di un
giardino esterno curato e privo di dislivelli pericolosi, con un’area pavimentata arredato con spazi
piacevoli di sosta per il relax e le attività, un ambiente protetto e interamente recintato, dove gli
Ospiti possono muoversi in tutta libertà e in tutta sicurezza”
“Un intervento che ha anche una valenza terapeutica” incalza il Medico del Nucleo Dott.Andriani “
perché uno spazio fisico con queste caratteristiche può promuovere la sicurezza, contenere la
paura e facilitare l’orientamento.”
Presentati inoltre i nuovi progetti legati al Nucleo Alzheimer, vere e proprie terapie non
farmacologiche finalizzate alla riduzione di alcuni dei disturbi del comportamento e quindi legate
ad un miglioramento reale e sostanziale della qualità della vita. Tra questi la Musicoterapia, volta
a integrare le funzioni affettive, fisiche, cognitive ed interpersonali, utilizzando tecniche ricettive e
attive. “Interpretando canzoni e melodie del passato” racconta il musicoterapista “ si resituiscono
agli Ospiti fatti, episodi e circostanze altrimenti sommerse dalla malattia e perdute per sempre. Gli
Ospiti si scoprono ancora capaci di cantare e di provare piacere nel condividere un’esperienza
di gruppo; ricordano e cantano i testi delle canzoni, partecipano e rispondono con logicità agli
stimoli musicali. Anche nella fase più avanzata della malattia la Musicoterapia, associata ad altre
stimolazioni sensoriali favorisce il rilassamento e il benessere della persona” .
“La musicoterapica associata alle stimolazioni sensoriali e cognitive, già in atto dall’inizio dell’anno”
interviene il Dott. Andriani “hanno portato una sensibile riduzione del carico farmacologico a fronte
di un percebile miglioramento del benessere dei nostri Ospiti”
Un’attenzione particolare merita il progetto di Terapia della Bambola (doll-terapy) , una terapia
non farmacologia all’avanguardia per la quale l’intero staff del nucleo riceverà un’apposita
formazione, “ L’intervento con le bambole terapeutiche è collegato ad un concreto miglioramento
delle condizioni globali dell’ospite” spiega il dott Cilesi, responsabile della sperimentazione, “ le
bambole terapeutiche provengono dalla Svezia e presentano caratteristiche particolari (peso,
posizione delle gambe e delle braccia, dimensioni e tratti somatici)che attivano relazioni tattili
e di accudimento che favoriscono la gestione, e in alcuni casi la diminuzione dei disturbi del
comportamento e in contemporanea,dove le capacità cognitive residue lo permettono, una
stimolazione dei processi della memoria.”
Questa sperimentazione (attuata in collaborazione con l’Università di Göteborg, in Svezia) è la
prima in provincia di Varese e avrà una durata annuale con step trimestrali per rivalutazioni ed
eventuale inserimento di nuovi ospiti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Settembre 2010
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