Floriano Bodini visto da Piero Chiara
Lo scrittore nella presentazione di una mostra ricorda l'umile rispetto delle sue origini
Per Piero Chiara “Ritratto di un Papa” e “Biografia inquieta di un personaggio femminile” erano il culmine dell’invenzione poetica di Floriano Bodini «la sua più completa e fondata interpretazione del mondo e della storia». In occasione di una presentazione di una mostra negli anni Cinquanta a Luino scriveva che esse rappresentavano «un’interpretazione acutissima, spietata e insieme cordiale, come di chi affermi che la vita è un dramma clamoroso, documentato e sostenuto dall’arte più che dalla storia, dal pensiero più che dall’azione pratica».
In quella occasione l’opera di Bodini aveva già avuto i massimi riconoscimenti in Italia e fuori collezionando studi, monografie, indagini, valutazioni e illustrazioni e proprio per questo Piero Chiara apprezzava il fatto che un artista di tale livello non disdegnasse di esporre nel piccolo paese di Luino. «E’ solo per rispetto delle sue origini, delle sue radici lombarde e prealpine, e certamente
per sua madre, che sta a Azzio, un paesetto che guarda la Valcuvia e il lago Maggiore da sotto il ciglio severo del Campo dei Fiori. Per questa umile, silenziosa preghiera tra madre e figlio, al paese, dietro la porta di casa, per l’inquieta attesa di una voce nostra più viva e attenta delle altre è qui presente una visione totale dell’uomo e del suo vivere, in poche, essenziali forme e immagini, che sembrano proporre, più che risolvere, il costante erigersi verso l’eterno di ogni discorso umano».
Non è un caso che proprio a Gemonio Bodini abbia deciso di donare le opere e costituire un Museo.
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