I cittadini e la Liuc: “Senza l’università saremmo un’uscita dell’A8”
Tra i cittadini giudizi contrastanti sulla presenza dell'ateneo in città. C'è chi ci guadagna, chi apprezza la presenza dei giovani e chi di notte vorrebbe dormire tranquillo
La Liuc e la città di Castellanza, un po’ come marito e moglie, a volte vanno d’amore e d’accordo e altre volte litigano ma, come in ogni matrimonio che si rispetti, quando l’amore svanisce si cerca di volersi bene e invecchiare in serenità. Così, se gli studenti trovano la città insufficiente nell’offerta di svago ma allo stesso tempo un luogo tranquillo ed economico dove vivere, i cittadini da un lato vantano l’ateneo come ciò che ha dato lustro alla città ma dall’altro chiedono agli studenti di non pretendere troppo e di rispettare la città per quello che è. Castellanza ha meno di 15 mila abitanti e di certo non può offrire la vitalità di una città universitaria come Bologna o Perugia dove ogni sera le proposte culturali e di svago abbondano senza il rischio di lasciare a bocca asciutta le giovani menti che le popolano.
POCA PARTECIPAZIONE – Per strada i giudizi non sono unisoni. La signora Romana mi mette in mano il calendario delle attività della Pro Loco: «Guardi qui quante iniziative facciamo, feste rionali, sagre dell’anguria, il palio – racconta con una punta di orgoglio – ma gli studenti a queste iniziative non partecipano», poi subito dopo elogia la Liuc: «Senza l’università, però, saremmo solo un’uscita dell’autostrada, l’ateneo ha portato tanta gioventù e un po’ di vitalità dal punto di vista culturale». Anche i commercianti di piazza Soldini, quelli più vicini alla Liuc, possono ritenersi soddisfatti: «In molti vengono qui a pranzo e all’aperitivo – ci racconta Davide della Drogheria Moderna – facciamo almeno 70-80 coperti ogni mezzogiorno mentre nel bar accanto al nostro si organizzano alcune serate per gli stranieri dell’Erasmus».
CHI CI GUADAGNA – A beneficiare dell’università ci sono anche tre copisterie e la lavanderia: «Sia i professori che gli studenti vengono qui a lavare i loro vestiti – ci racconta il gestore – buona parte del nostro lavoro deriva dalla Liuc». A parte il bar Rexbibendi, che organizza le serate Erasmus il martedì sera, l’economia indotta dall’università non si allontana dalla piazzetta di Castegnate e tutto il resto della città sembra non accorgersi della differenza. Passando dalla Castellanza d’in giò a quella d’in sù la differenza si vede: la parte superiore trae minori benefici anche se, essendo sede di quasi tutti i servizi essenziali, gode di un traffico maggiore da parte dei castellanzesi residenti.
QUESTIONE DI EDUCAZIONE – I cittadini di Castellanza vogliono dormire sonni tranquilli e le serate dedicate dai due bar della città agli universitari sono sempre al centro di polemiche. Così è all’UpTown di piazza Soldini come al Rexbibendi. I giovani, quando ci sono queste proposte, non se le lasciano sfuggire siano essi universitari o residenti. Gli schiamazzi che ne derivano non fanno piacere ai vicini di questi due locali e così spesso i carabinieri devono intervenire, su chiamata dei cittadini, per calmare il vociare, controllare gli orari di chiusura degli esercizi e il rispetto delle ordinanze. Come si evince anche dai commenti agli articoli precedenti che abbiamo dedicato al tema, la pazienza dei castellanzesi non è infinita e gli inviti al rispetto degli altri e allo studio non sono mancati.
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