I sabati di Legambiente per ricostruire i Mulini di Gurone

Partita l'attività di Legambiente per il recupero della sede ai Mulini, si cercano volontari. A settembre e ottobre sabati per l'ambiente: un centro educativo e per il turismo sostenibile tra gli obiettivi dell’associazione

Un osservatorio permanente sul fiume Olona, un centro per l’educazione ambientale e per la formazione di volontari di protezione civile, una base per il turismo sostenibile.
Sono molto ambiziosi i progetti di Legambiente ai Mulini di Gurone: l’associazione ambientalista, che da anni sta gestendo in comodato d’uso gratuito l’ex casello Bizzozzero-Gurone della ferrovia della Valmorea, ha da poco tempo acquisito anche una porzione dei Mulini grazie all’aiuto della cooperativa Nuova Urbanistica.
Per iniziare a dare vita al progetto denominato "Uno sguardo sotto il ponte", una decina di volontari e simpatizzanti hanno iniziato oggi l’attività di recupero in autocostruzione dell’edificio.

"Per tutti i sabato di settembre e ottobre ci occuperemo della pulizia dei locali e delle demolizioni preliminari ai lavori di ristrutturazione – annunciano Alberto Minazzi e Laura Balzan, reponsabili del progetto -. Chiunque è benvenuto nel dare un aiuto: da chi sa maneggiare solo una scopa a chi vuole cimentarsi nel recupero dei medoni lombardi o dei soffitti in legno."
Per due mesi quindi, al sabato mattina dalle ore 9, si potrà contribuire volontariamente alla realizzazione di un progetto che vuole ridare nuova vita ai Mulini sviluppando le potenzialità naturalistiche, didattiche e turistiche della preziosa area naturale attraversata dal fiume Olona.

Primo obiettivo: diffondere la conoscenza del fiume come sistema complesso e i pericoli che ne minacciano l’equilibrio: il rischio idrogeologico, l’inquinamento, la perdita di biodiversità, il degrado delle testimonianze storico-culturali, la perdita di territorio agricolo. Diffusione di studi e dati sul fiume e la creazione un centro per la formazione in materia di manutenzione del territorio fluviale sono i risultati concreti che gli ambientalisti varesini vogliono ottenere.

"Con il supporto della Provincia di Varese, vorremmo collaborare inoltre nella gestione naturalistica dell’area dell’invaso della diga di laminazione delle piene, costruita proprio ai Mulini – spiega Balzan -, attraverso la progettazione e gestione di percorsi di educazione ambientale e orti didattici."
Nelle intenzioni di Legambiente l’ex casello ferroviario e la sede ai Mulini diventeranno anche un centro per il volontariato ambientale, dove ospitare campi di volontariato internazionali, già organizzati in altri luoghi della nostra provincia.
Infine, non sfuggono le potenzialità turistiche della zona: da tempo il Cigno Verde spinge perchè si effettui un collegamento tra la pista ciclabile della Valmorea, che termina a Castiglione, e Stabio, da dove parte la ciclabile svizzera.
A quel punto i Mulini si offrirebbero come punto nevralgico tra Italia e Svizzera per la promozione del cicloturismo europeo e l’ospitalità degli stessi turisti in bicicletta.

"Aiutarci, insomma – conclude Minazzi -, non vuol dire dare una mano semplicemente alla nostra associazione, ma permettere di realizzare qualcosa utile a tutta la comunità: salvaguardia dall’ambiente fluviale, promozione della mobilità dolce, sviluppo dell’educazione ambientale e del volontariato e formazione per la protezione civile specializzata nella prevenzione del rischio idraulico."

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Settembre 2010
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