Il ginecologo: «Un conto è l’errore, un conto è la fatalità»

Il primario di ginecologia di Busto Paolo Beretta commenta gli eventi di cronaca successi in sala parto nelle ultime settimane

Un bimbo appena nato« Un conto è l’errore medico, un conto l’infallibilità che non fa parte dell’arte medica». Il dottor Paolo Beretta, primario di ginecologia all’ospedale di Busto Arsizio, è un po’ infastidito dal bailamme mediatico attorno agli eventi che stanno capitando nelle sale parto in questo periodo: « La mortalità intrauterina c’è sempre stata e sempre ci sarà. È chiaro che il progresso ha permesso di ridurla rispetto a  20’anni fa. Ma non si potrà mai azzerare perchè esisterà sempre l’evento imponderabile, che nessuno puòprevedere. I medici possono ridurre i casi o alleviare la morte ma non potranno annullarla. La morte fa parte della vita. La nostra società sembra non accettare più gli eventi avversi. Un conto, però, è l’evento imprevedibile ed eccezionale e un conto è l’errore. Nella mia carriera non ho mai assistito ad un litigio in sala parto. Ciò non vuol dire che sono sempre andato d’accordo con i miei colleghi. Ci sono diverse visioni, ci si confronta. Poi, però, la soluzione ultima spetta al responsabile del reparto. In ogni unità complessa esiste una scala gerarchica e un responsabile a cui va demandata la decisione finale. Esistono protocolli e linee guida che aiutano a capire come comportarsi davanti alle diverse situazioni. Ma, nel caso eccezionale, queste possono non bastare per cui ci sarà sempre un superiore che dovrà fare la sintesi delle distinte posizione»

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Pubblicato il 29 Settembre 2010
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