Il Pgt passa in commissione, ma lo scontro è durissimo

L'opposizione contesta la marcia a tappe forzate: "mancava un documento accessorio, non potevamo approvarlo

Primo via libera per il Pgt, ma lo scontro tra le forze politiche è durissimo: le opposizioni unite hanno contestato duramente la marcia a tappe forzate impostata dall’Amministrazione, abbandonando prima la commissione, poi il consiglio comunale e convocando una conferenza stampa “volante”: «È stata violata la democrazia e si mette a rischio il procedimento», accusano centrosinistra e Lega Nord. Molto irritati il sindaco Nicola Mucci e l’assessore Massimo Bossi. «L’atteggiamento della minoranza mette in ombra un atto storico per la città» replica Bossi.

Tutto è iniziato nel pomeriggio, con la doppia convocazione delle commissioni lavori pubblici e territorio. Una vera e propria marcia a tappe forzate: prima era previsto l’esame del Piano Urbano Generale dei Servizi del Sottosuolo, un documento accessorio al Pgt, che sarà approvato poi lunedì Banchi dell'opposizione vuoti in consiglio comunaleprossimo. Subito dopo era convocata la commissione territorio, che doveva approvare il Pgt. «Ma non potete approvare il Pgt senza il Piano del Sottosuolo» hanno contestato le opposizioni. «Spostate il consiglio comunale di una settimana, rischiamo di esporre il Comune ai ricorsi» ha incalzato il leghista Matteo Ciampoli (tenendo conto anche che amministrazione e Coop sono già ai ferri corti). «Una settimana – sosteneva anche Cinzia Colombo -. Non cambia niente, i tempi ci sono. E così si garantisce la partecipazione». Nonostante un primo tentativo di mediazione da parte del presidente del consiglio Donato Lozito (ha proposto il rinvio a lunedì del voto in commissione), si è proceduto lo stesso al voto del Pgt in commissione: assente l’opposizione, voto favorevole della maggioranza e di Quintino Magarò, astenuta la socialista Floris. Lunedì si approverà il Piano del Sottosuolo e si procederà all’adozione in consiglio comunale. «Non possiamo permetterci di perdere un solo giorno, lo dico per la città» spiegava l’assessore all’urbanistica Massimo Bossi, sostenuto dal capogruppo azzurro Alessandro Petrone. Il segretario comunale Giuseppe Morrone – convocato d’urgenza – ha spiegato che l’ordine delle approvazioni non è corretto secondo il regolamento del consiglio comunale, ma che l’atto che sarà votato in consiglio rimane corretto dal punto di vista amministrativo.
 
In commissione lo scontro è stato accesissimo, il dibattito è continuato in consiglio comunale. Nella fase delle comunicazioni le opposizioni hanno criticato quanto accaduto, ma in particolare hanno censurato in particolare l’intervento del vicesindaco Paolo Caravati: «Ha intimato a Ciampoli di allontanarsi solo perchè aveva espresso un parere diverso» ha spiegato Cinzia Colombo. Anche il democratico Marco Casillo ha censurato «l’atteggiamento antidemocratico verso tutti i consiglieri».
E a questo punto Lega Nord, Pd e Sinistra e Libertà hanno abbandonato l’aula (si doveva esaminare un argomento completamente diverso, il bilancio) e ha convocato una “conferenza stampa volante” nell’atrio del palazzo comunale. In aula l’irritazione per l’atteggiamento della minoranza è grande, con il sindaco Nicola Mucci piuttosto nervoso: «Hanno voluto passare il segno, in una giornata che ha visto un passaggio importante per la città. Confondono la libertà e la democrazia con la voglia di fare bagarre». E il primo cittadino se l’è presa anche con i giornalisti, colpevoli di aver seguito la conferenza stampa “alternativa” al consiglio comunale.

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Pubblicato il 30 Settembre 2010
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