In Svizzera “comandano” le donne

Il Governo elvetico si tinge di rosa. Quattro dei sette consiglieri federali sono donne. Alla componente femminile anche la presidenza dell'esecutivo e delle camere

consiglio federaleIl Governo svizzero si tinge di rosa con una svolta che ha dello storico e festeggia l’incarico di uno dei due consiglieri federali eletti oggi a Berna, Simonetta Sommaruga, con una novità: ben quattro dei sette consiglieri federali sono donne. Un numero secondo solo a quello di alcuni paesi del Nord Europa che hanno già "sperimentato" da tempo un primo ministro donna, cosa che, in parte, può dirsi anche della Svizzera giacché il presidente della Confederazione si alterna a rotazione. A questo si aggiunge che, in questo momento, il presidente di Governo, e degli equivalenti organi della nostra Camera e del nostro Senato, sono presieduti da donne. La nomina dei due nuovi “ministri” è stata favorita dalle dimissioni di altri due consiglieri, quella del liberale Merz e le dimissioni un po’ a sorpresa del socialdemocratico Leunberger.

La cronaca della giornata non si esaurisce alla notizia che c’è una maggioranza femminile nel governo dello Stato accanto al nostro. Racconta molto di più e lo racconta nei modi in cui si arriva ad un’elezione di un consigliere federale in Svizzera, lo racconta nel giorno stesso in cui si viene nominati per entrare a far parte del Consiglio federale con un rituale antico, senza computer e tabelle luminose, senza clamori, nel totale silenzio, ma con foglietti di carta, bussolotti per contenerli e una conta a mano espletata dai consiglieri nazionali scelti, l’equivalente dei nostri deputati. C’è silenzio, tensione, ci sono accordi di partito che si saldano nel giro di un turno di votazione. Il voto ha un sapore storico anche e soprattutto, guardando indietro negli anni, almeno 40, quelli passati dal riconoscimento del voto per l’elettorato femminile. In Svizzera le donne governano e governano bene. L’uscita dalla crisi della Confederazione e il riconoscimento della finanza stabile, di un’economia in salute e di democrazia funzionale e solida è merito anche allo straordinario lavoro di queste donne. Il consiglio federale, a dispetto di quanto si dice, è l’esecuto elvetico su base collegiale e di concordanza sulla quale poggia la Confederazione che, dal 1848 governa il Paese con specifici ruoli e competenze che non si sovrappongono a quelle dei singoli cantoni. 
Una responsabilità che la socialista Simonetta Sommaruga, ottima pianista, ha detto di volersi assumere e l’ha fatto promettendo e il liberale Johann Schneider-Ammann, anche lui eletto, alzando tre dita in aria con la mano destra.  La Svizzera, pur inziando la sua costituzione nel nome dell’Iddio Onnipotente, permette di “giurare” o “promettere” a dipendenza delle convinzioni personali.

Nei brevi discorsi di accettazione non c’è stato nessun proclama o grande prosopopea, grande pragmatismo svizzero. La neoeletta ha subito mandato un chiaro messaggio al Paese. “Se il nostro paese vuole rimanere coeso – ha chiosato Sommaruga – la maggioranza deve rispettare e tenere in grande considerazione le minoranze: tutte le minoranze, sia quelle di origine culturale, linguistica, religiosa, politica o di altra natura”. Il CF è composto di sette membri e questi vengono eletti di volta in volta in corrispondenza di eventuali dimissioni o posti vacanti. 
I sette consiglieri di Berna, che rappresentano 4 partiti, i quali a loro volta rappresentano quasi il 90% dell’arco parlamentare, decidono in modo collegiale, così come la presidenza dell’esecutivo è assegnata a rotazione annuale tra tutti loro senza distinzione. Una pratica decisamente lontana da molti modelli politici occidentali. 

Quello che è evidente è che continua e si rafforza un ciclo a Berna che già funzionava bene prima di questa ultima elezione. Non è un caso che cantoni come Friburgo ma anche lo stesso Canton Ticino, stiano adottando misure serie per la famiglia, per le famiglie con più figli, per dare maggiore reddito e sussidi adatti al periodo che stiamo vivendo. Decisioni trasversali alla politica di partito, sostenute a larghe maggioranze se non a totali plebisciti. Un esempio così vicino da imitare per tutti coloro che, proprio in questo periodo, per arrivare alla cronaca locale, discutono di bonus bebè, formazione e lavoro.

Nella foto: il Consiglio federale in corpore (da sinistra): Il consigliere federale Didier Burkhalter, la cancelliera della Confederazione Corina Casanova, la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf, il consigliere federale Ueli Maurer, la consigliera federale Micheline Calmy-Rey, il consigliere federale Hans-Rudolf Merz, la presidente della Confederazione Doris Leuthard, il consigliere federale Moritz Leuenberger (vicepresidente)

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Settembre 2010
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