Nel college all’americana, studenti entusiasti. “Ma dateci le tende!”
Dotazioni all'avanguardia, palestra e cucine modernissime, aule spazio e fin troppo illuminate dalle grandi vetrate
«Sembra di stare in America». Sintesi estrema, ma pienamente giustificata, quella di una studentessa dell’indirizzo grafico del Falcone. Spazi ampi, armadietti personali, le vecchie strutture della fabbrica d’inizio Novecento che con i loro mattoni a vista sembrano quasi una delle antiche (?) università a stelle e strisce. «Abbiamo visto le aule, molto spaziose, e i computer nuovissimi. Avevamo bei computer già nella vecchia sede, ma questi sono migliori» spiega Sofia, all’ultimo anno dell’indirizzo grafico. Tutti gli studenti apprezzano il fatto di trovarsi in un’unica sede, con vantaggi ad esempio per gli spazi sportivi. «Prima – spiega Mario, ultimo anno dell’alberghiero – dovevamo andare in una palestra esterna, in via Filzi. Ora ce l’abbiamo proprio di fianco alle aule. E anche le macchine sono molto moderne, nelle palestre di prima erano molto elementari». Grande entusiasmo anche per le nuovissime cucine, visitate con grande interesse dagli ospiti, in attesa del buffet preparato dagli studenti: «Le cucine sono ampie, anche le attrezzature e gli strumenti sono molto moderni» aggiunge Fabio.
Tra tante lodi, c’è spazio anche per qualche critica. Qualcuno ha parlato di aule troppo piccole, con le classi sempre più numerose: «In realtà – puntualizza Nicolas, studente del grafico – sono comunque abbastanza ampie, anche se quest’anno siamo in classe in trenta, rispetto ai ventitre dello scorso anno, perchè hanno accorpato le classi». «Ma un problema – aggiunge un’amica – c’è: le vetrate sono immense e non ci sono tende». Insomma, va bene evitare le vecchie aule buie e polverose, ma qui la luce è eccessiva, almeno questa è la prima impressione, confermata sottovoce anche da qualche insegnante. Altro nodo, il parcheggio all’esterno dell’istituto. «Non è che ci sia molto spazio, alla fine c’è tanta gente che viene in auto» spiega un gruppo di studenti dell’ultimo anno. «I parcheggi si riempiranno in fretta. Già c’era confusione in via De Albertis, figuriamoci qui in centro».
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