“Non faccio più parte della maggioranza. Sindaco dimettiti”

Tutti attendono il suo rientro dalle vacanze parlemitane per decidere il destino della giunta Damiani, ma Michele Colasuonno, consigliere comunale (ex Forza Italia) ha già deciso: «Sono indipendente, per me il Pdl non esiste»

A Malnate tutto è fermo. Il sindaco Sandro Damiani non convocherà a breve il consiglio comunale (non è obbligato a farlo), perlomeno fino a quando non rientrerà il consigliere comunale di Forza Italia Michele Colasuonno, partito per un periodo di vacanza in Sicilia e dato per rientrante il 7 ottobre prossimo. La giunta comunale di Malnate si trova così in una situazione di stallo perché non ha più la maggioranza: dieci contro dieci. O meglio, una maggioranza risicata ce l’avrebbe ancora se Colasuonno non avesse lasciato l’aula durante l’ultimo consiglio comunale. (foto, Michele Colasuonno è alle spalle del sindaco)
«Il vero problema – spiega Damiani  – non è la convocazione del prossimo consiglio, quanto capire cosa vuole fare il consigliere Colasuonno. Nel comportamento del consigliere di Forza Italia c’è un’incongruenza con quanto ha dichiarato, cioè ha detto una cosa e ne ha fatta un’altra. Penso che, per un dovere di coerenza, Colasuonno dovrebbe chiarire questa cosa. Ma per farlo dobbiamo aspettare che ritorni».
Come si diceva, Colasuonno è  a Palermo in vacanza con la moglie, ma di fatto è come se fosse a Malnate. Ieri sera, mercoledì 29 settembre, c’era una riunione della giunta e il suo telefono è diventato incandescente. «Mi hanno telefonato tutti: dall’alto, dal basso e dal fianco – spiega il consigliere comunale di Forza Italia -. Mi chiedo come mai a 1800 chilometri di distanza vengo a sapere che c’è la riunione di maggioranza. Io ho una mia dignità e ribadisco quello che ho già detto nella sala consigliare: io non faccio più parte di questa maggioranza».
Quando si parla di partiti Colasuonno ha ben chiaro da che parte stare. «Per me il Pdl non esiste. Io sono nato con Forza Italia che non c’è più e pertanto mi reputo indipendente». Il gesto del suo abbandono dell’aula consiliare ha però una ragione che il consigliere comunale fa risalire alle decisioni passate della giunta malnatese. «Per il pgt (piano di governo del territorio  ndr) io sono caduto in una trappola. Non sapevo niente del fatto che al punto 23 c’era roba di costruzione di Azzalin e al punto 21 roba della famiglia Damiani. Da allora, siccome un po’ di amor proprio mi è rimasto, me ne sono uscito senza offendere nessuno. In questo momento la politica ha poca dignità, ma Michele Colasuonno ce l’ha ancora».
Il 7 ottobre alla stazione di Malnate saranno in molti ad attenderlo, perché le speranze di sopravvivenza della giunta sono legate alla sua decisione. «Loro aspettano che io rientro, ma io non posso mangiarmi tutto quello che ho detto. Io ho dignità e attributi. Loro sono tutti attaccati ai cadreghini, mentre il sottoscritto ha rinunciato a due assessorati proprio perché voleva poter alzare la mano in consiglio comunale e il mio gettone di presenza l’ho sempre devoluto. Anche se non è tutta colpa sua, il sindaco dovrebbe avere più carattere e dimettersi, invece sta facendo una brutta figura con i suoi concittadini. Adesso mi lasci fare in pace queste vacanze, Palermo è una città splendida».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Settembre 2010
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