Perdita di liquido, fiamme e nube tossica. Arriva l’esercitazione

Si svolgerà martedì mattina l’esercitazione della Protezione Civile e Vigili del Fuoco organizzata dal Comune con la collaborazione della ditta Flint Group

Protezione CivileUn liquido infiammabile esce da un’autocisterna e come se non bastasse gli operatori non se ne accorgono subito, provocando le fiamme e una nube tossica mossa dal vento.
Ecco l’incidente chimico, la catastrofe, la simulazione del disastro ambientale, che dovranno affrontare martedì mattina gli uomini della Protezione Civile di Caronno Pertusella, con il supporto della Polizia Locale, della Croce Rossa e dei vigili del fuoco di Saronno.
La simulazione è in programma per martedì mattina, all’interno dell’azienda Flint Group di via Verdi, nella frazione Bariola, dalle 10 del mattino. L’azienda ha dato la propria disponibilità anche con il personale a disposizione. L’amministrazione comunale ha avvisato con dei volantini tutti i residenti, spiegando nel dettaglio quello che accadrà, come previsto dalla “Normativa Seveso”, creata proprio per fronteggiare gli incidenti chimici.

Cosa accadrà
La simulazione prevede il rilascio di liquido infiammabile in fase di travaso da autobotte. Durante il travaso di acetato di etile da una autocisterna in arrivo ad un serbatoio di stoccaggio, la tubazione flessibile collegata alla valvola di fondo dell’autocisterna tramite un attacco rapido, si stacca improvvisamente dalla autocisterna causando la fuoriuscita di acetato di etile dalla autocisterna. Per tranquillizzare la cittadinanza l’azienda fa sapere che i sistemi di sicurezza in essere in stabilimento rendono la cosa non possibile in quanto le procedure e la normale operatività prevedono una doppia sicurezza nelle connessioni con attacchi rapidi. La simulazione prevederà che l’operatore non abbia rispettato la procedura in essere.

L’ambiente esterno allo stabilimento
Perché lo scenario possa coinvolgere anche l’ambiente esterno allo stabilimento è necessario che non si ponga rimedio immediatamente all’accaduto; per questo la simulazione prevederà che l’operatore addetto allo scarico non sia presente al momento del distacco come pure l’autista non se ne accorga. Si ipotizzerà quindi che l’evento venga riscontrato 3 minuti dopo (sempre a cura dell’addetto allo scarico). Quando l’operatore si avvede della cosa , chiude la valvola di fondo della autocisterna quando però il solvente si è già spanso in tutto il bacino di contenimento (ca. 100 mq) e da qui inizia lentamente ad evaporare. L’operatore attiva la sirena di allarme localizzato allertando così la Squadra di emergenza di fabbrica secondo il PEI. Nel frattempo la pozza di solvente evapora provocando un forte disagio olfattivo che comincia ad uscire dallo stabilimento (direzione del vento verso sud-ovest). Il Direttore di stabilimento comunica l’evento precauzionalmente al Comune, chiedendo anche l’intervento della Polizia Locale e della Croce Rossa.

L’intervento dei soccorsi

La Squadra di emergenza si reca sul posto con il mezzo mobile predisponendo all’operatività il cannoncino a schiuma mobile e quello fisso posto nelle vicinanze. Prima che si possa attivare la schiuma, il solvente prende fuoco e sviluppa una fiamma alta parecchi metri. Un operatore della squadra rimane ustionato e viene portato subito in infermeria. La ditta attiva quindi i VVF e la Croce Rossa oltre che la catena informativa prevista dal PEE. Il Direttore di stabilimento avvia la sirena per l’evacuazione dello stabilimento. Tutto il personale si reca verso l’uscita ordinatamente e si raccoglie nel parcheggio esterno. La Squadra di emergenza prima fronteggia il fuoco e quindi riesce a spegnerlo prima dell’arrivo dei VVF. La Croce Rossa porta fuori il ferito.
Terminate le operazioni, intorno alle 12, il personale potrà ritornare in azienda. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Settembre 2010
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