Rogo alla Tipografica, forse partito da una sigaretta
Produzione ripartita e ritorno alla normalità nello stabilimento di Belforte. I danni maggiori ai server colpiti dal caldo
Nessuna autocombustione, nessun corto circuito. Probabilmente è stato il classico mozzicone di sigaretta spento male ad avviare le fiamme alla Tipografica Varese, dove ieri sera, 2 settembre si è sviluppato un rogo che ha distrutto un deposito e danneggiato alcuni componenti informatici, oltre ad aver costretto gli operai a fuggire dalla ditta.
Questo il bilancio, ancora provvisorio, del “giorno dopo”. Allo stabilimento di via Cherso, traversa di Belforte è tornata questa mattina la normalità, con via vai di tecnici e ancora qualche funzionario dei vigili del fuoco per verificare la portata dell’incendio e risalire alle cause.
Secondo Giuseppe Redaelli, titolare dell’azienda tra le più importanti del settore dal 1927, «si è trattato della negligenza di qualcuno che ha commesso una leggerezza, fumandosi una sigaretta e spegnendola male».
Il fuoco non si è propagato nel piano: l’intervento dei vigili del fuoco ha subito domato le fiamme. Il fumo piuttosto, ha invaso la parte superiore dell’immobile, per poi defluire lentamente fino a sera inoltrata.
Non vi sono stati problemi alla struttura, dunque, «tanto che – ha continuato Redaelli – la produzione già dalla mezzanotte era ripartita». Danni? «Difficile ancora quantificarli – spiega – ma a risentire del calore sono stati alcuni server che stanno in un’area confinante con quella del focolaio: tra oggi e i prossimi giorni i tecnici opereranno le verifiche opportune».
Piccolo incendio e grande trambusto, conclude l’imprenditore, che non ha tuttavia scoraggiato i dipendenti: questa mattina a parte alcune finestre spaccate e la facciata annerita, i dipendenti sono rientrati regolarmente al lavoro.
L’ipotesi della sigaretta è accreditata anche dai vigili del fuoco di Varese che hanno effettuato rilievi sul posto sia durante le prime fasi dello spegnimento, sia questa mattina. «Il mozzicone rimane l’ipotesi più plausibile per risalire alla causa dell’incendio», dicono dal comando di Varese, «anche se sarà molto difficile capire con certezza qual è stata la fonte che ha generato il tutto».
Esclusi danni alla stabilità della struttura.
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