Un riccio albino trova casa a Bolladello
Un lettore di Cairate invia le foto dell'ospite del suo giardino. L'esperto: “Evento rarissimo, ma ricordatevi che si tratta di animali selvatici”
Occhi chiusi e aculei diritti: è un riccio l’ospite inatteso del giardino di un lettore che abita a Bolladello, frazione di Cairate. Fin qui neppure una novità: questi animali spesso si muovono negli spazi verdi di case vicino a boschi o prati per cercare cibo. La vera rarità, come confermano anche gli studiosi di questa specie, sta nel fatto che si tratta di un riccio albino.
«Un riccio europeo occidentale, per la precisione – spiega Adriano Martinoli, ricercatore della facoltà di Biologia dell’Università dell’insubria di Varese . Si tratta di una delle due specie che abitano tutto il nostro Paese fatta eccezione per alcune zone del Friuli e del Trentino. Qui vive la specie “Europea Orientale”. Da scartare, viste le foto, l’ipotesi che si tratti di una specie africana che spesso ha colori più chiari. L’albinismo è un evento molto raro in natura, difficilissimo da trovare anche alla luce del fatto che esiste una selezione naturale molto forte di questi animali: con colori chiari diventano più visibili ed esposti maggiormente ai predatori».
Il lettore ha immortalato il riccio all’interno di un’abitazione e affettuosamente ha parlato dell’animale come esemplare che “vive nel giardino di casa”: è normale? Il caso del lettore conferma che questo è possibile, «ma ricordiamoci sempre che siamo di fronte ad animali selvatici, che per legge non possono venir catturati o trattenuti. Spesso l’uomo interviene in situazioni che ritiene precarie per l’animale, che in realtà sta compiendo azioni del tutto naturali. Basti pensare, solo per fare un esempio, ai piccoli di capriolo che vengono visti nei giardini e catturati per venir, nelle migliori delle ipotesi, consegnati alle autorità. Sono comportamenti mossi anche dalla buona fede, ma che spesso vanno a disturbare un animale che semplicemente sta attendendo la madre».
Nel caso del ritrovamento di animali selvatici cosa è necessario fare? «Non catturarli, ad eccezione dei casi in cui l’animale è ferito – conclude Martinoli. In questo caso è bene allertare il Nucleo faunistico della Polizia Provinciale ( 0332 252279 – 0332 252441), che è l’ente preposto per legge. L’animale, poi, viene portato in un CRAF, un Centro di Recupero Fauna Selvatica, dove viene curato e riabilitato con veterinari, e poi rilasciato in ambiente naturale».
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