Via Roma, chiamata in causa la Procura: “quel cartello da dove viene”?

Porfidio segnala "comportamenti gravi", "danni ingiusti" agli automobilisti disabili e "un ingiusto vantaggio patrimoniale" per il Comune. "Su disabili e permessi nulla si legge, nè nella delibera, nè nell'ordinanza del dirigente"

Detto fatto, Audio Porfidio si rivolge alla Procura per la vicenda delle multe di via Roma ai disabili, dopo ogni sorta di protesta immaginabile in Comune e non solo. Il vulcanico consigliere de La Voce della Città prosegue nella guerra all’ultimo verbale con il comando di Polizia Locale bustese e ha presentato un esposto con l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio (art. 323 del codice penale). "Comportamenti gravi compiuti, nello svolgimento del Servizio, dal Comando della Polizia Locale del Comune di Busto Arsizio in relazione a danni ingiusti arrecati ad un gran numero di automobilisti disabili con multe infondate, perché in contrasto con norme regolamentari e di legge, procurando all’Ente un ingiusto vantaggio patrimoniale": questo il succo del breve testo, cui si allegano le osservazioni di pugno del medesimo Porfidio e l’ordinanza a firma del comandante della Polizia comunale da lui sottoposta all’attenzione del magistrato.
Nella delibera del maggio 2008 che disponeva le regole per l’ampliamento della zona a traffico limitato a includere parte di via Roma «non vi è traccia» di riferimento a quanto si è visto poi sul cartello di divieto, ricco di indicazioni ed eccezioni di non immediata interpretazione, fra cui quella nota per i portatori di pass disabili purchè avvisassero entro le 48 ore il comando di Polizia Locale. La difesa di quat’ultimo è già stata udita, in parte, in commissione (altrove si esige la prenotazione per entrare nelle ztl, altro che dare 48 ore dopo per la "giustifica", la sostanza della tesi difensiva). Ma nemmeno la stessa ordinanza del dirigente prodotata, e risalente al giugno 2009, afferma alcunchè circa i disabili o loro obblighi di giustifca, osserva Porfidio testo alla mano. Da qui l’ipotesi di reato da lui contestata. Mentre invece per il dpr 503/1996 per i disabili "la circolazione e la sosta sono consentite nelle ZTL ed aree pedonali urbane qualora è autorizzato l’accesso anche ad una sola categoria di veicoli adibiti per I’espletamento di servizi di trasporto di pubblica utilità". Ed è il caso di via Roma.
In sostanza, Porfidio mira a ottenere il riconoscimento dell’illegittimità della disposizione e del cartello, e quindi la cancellazione delle multe, che porterebbe via migliaia di euro alle già tirate casse comunali. Lui stesso è riuscito a farsi infliggere almeno una cinquantina di sanzioni oltrpasando il varco vigilato dalla telecamera; perfino il sindaco, in commissione, ha ammesso di averne prese a sua volta, sia pure poche, i primi tempi della ztl "allargata". Ma lui, il pass disabili, a differenza di Porfidio, non ce l’ha.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Settembre 2010
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