Arcisate – Stabio, Induno al centro dei lavori

Quattrocentomila metri cubi di terra movimentata, 3 chilometri di linea in trincea e 950 metri in galleria. Tutte le fasi, i tempi e i lavori dell'Arcisate-Stabio. Siamo stati a controllare sul posto

Inaugurazione lavori per l'Arcisate-StabioPer dare una l’idea della quantità di terra che verrà movimentata dai cantieri della ferrovia Arcisate-Stabio, nel solo territorio di Induno Olona, pensate di prendere metà degli edifici indunesi e accatastarli tutti insieme come un’enorme montagna: grosso modo dovreste arrivare ai 400mila metri cubi di materiale coincidenti con la quantità stimata della terra movimentata dai cantieri.
Si tratterà infatti di una linea ferroviaria interrata, a doppio binario, che attraverserà Induno Olona per 3 chilometri, 350 metri dei quali scorreranno in galleria naturale scavata al di sotto dell’esistente, e altri 600 in galleria artificiale in località Dardo. Altri 300 metri correranno in trincea ma con una copertura, in corrispondenza del viale della stazione e sotto il ponte della tangenziale, che ne ridurrà rumori e pericoli.
L’assessore Eugenio Persenico, che ha seguito nel dettaglio tutti i progetti con i tecnici della ferrovia, ci aiuta nell’illustrazione per filo e per segno di tutti passaggi che seguiranno i lavori. Una metafora dell’assessore, in particolare, rende bene l’idea di che cosa significherà per Induno l’Arcisate-Stabio: “una ferrovia che è come una nuvola di temporale che ci sta sopra la testa – spiega Persenico – che aspettiamo si trasformi in pioggia e che in questo periodo ha cominciato a gocciolare. Poi arriveranno effettivamente fulmini e saette, e infine tornerà a splendere il sole”.

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Dalla metafora alla realtà della pianificazione, i lavori per la realizzazione possono essere Lavori Arcisate-Stabiosuddivisi in quattro aree tecniche. Ma prima è necessario definire l’attuale stato dei lavori e l’inizio effettivo dell’operatività dei cantieri, affidati alla Salini Costruttori.
Le fasi preparatorie del progetto hanno subito un ritardo di circa sei mesi, e nel piano esecutivo attualmente, l’amministrazione indunese ha visto accolta ufficialmente solo il progetto della stazione a ponte. Le altre varianti proposte, il sottopasso di via Bidino, la continuità di via Pavia, e l’aumento della copertura della trincea ferroviaria, non hanno trovato un accoglimento formale ma hanno incontrato la piena disponibilità dei tecnici per un inserimento di fatto in corso d’opera.
Tra le novità emerse nel progetto esecutivo appaiono invece alcune varianti tecniche relative all’impianto dell’acquedotto e fognario, che verranno impostati ex novo, peraltro con vantaggi per il comune stesso e per i residenti dell’ultimo tratto di via Pavia e del Bidino, per quelli dalla parte opposta di via Spagnoletto e quelli a monte della località Bisoni.

E adesso passiamo ai lavori veri e propri. Alcune operazioni sono già inziate da giugno con la rimozione della vecchia linea ferrata e degli impianti elettrici, a stretto giro comincerà anche la demolizione degli edifici delle stazioni e dei caselli. Gli scavi veri e propri cominceranno alla fine dell’anno o nell’immediato inizio del 2011.

I cantieri saranno collocati in due postazioni, una all’imbocco, verso Varese, della galleria, a servizio ovviamente del nuovo scavo sottostante alla galleria attuale; l’ altra in località Bisoni, su di un’ area libera da edificazione con accesso diretto alla linea ferroviaria.
I lavori sono stati suddivisi in quattro aree tecniche: la prima dal Bidino alla nuova stazione compresa; la seconda da dopo la stazione all’inizio della galleria; la terza area tecnica comprende la galleria fino ai pressi della tangenziale di via Vela e infine la quarta dalla tangenziale fin dopo la stazione di Arcisate.

Per la prima area tecnica, da luglio e per sei-sette mesi, si opererà al Bidino per lavori di
fognatura. In estate sarà costruito il sovrappasso degli Alpini, con previsione di 5
mesi di lavori e a seguire (fine 2011) per la durata di un anno si affronterà il sottopasso
del Bidino. Sempre nello stesso periodo, per la durata di un anno e due mesi, sarà iniziata
la nuova stazione. Nell’estate del 2012 sarà invece costruita la passerella ciclo pedonale di via Milano con lavori previsti per tre mesi.

Nella seconda area tecnica: Nell’ottobre del 2011 si opererà sull’attuale passaggio a livello di via Jamoretti. Previsti lavori per 4 mesi, senza interruzione del traffico, che sarà deviato con percorsi alternativi. Tra marzo e luglio sarà gettata la ricopertura in corrispondenza dei giardinetti della stazione.

Nella terza area tecnica: All’ inizio dell’anno si procederà al consolidamento della base della galleria attuale, operazione che durerà per tutto il 2011. Nel 2012 sarà scavata la sottostante nuova galleria e da metà 2011 a tutto il 2012 si lavorerà alla galleria artificiale, che proseguirà fino ai pressi del ponte della tangenziale (in località san Salvatore).I cantieri dell'Alp-Transit

Nella quarta area tecnica: È prevista la piastra di copertura sotto il ponte della tangenziale tra novembre 2011 e marzo 2012. Il sovrappasso carrabile di via Arno sarà iniziato nel novembre del 2011. Infine, la linea di fognatura in questa area tecnica necessiterà di un anno e mezzo di lavoro, con inizio nel 2011.

Dopodiche, “passati fulmini e saette, piogge e grandinate” tornerà a splendere il sole. E Induno si sveglierà meno dipendente dall’asse milanese e più proiettata verso la svizzera (tra Lugano e Mendrisio) e oltre, quando sarà pronta anche l’Alp Transit che proietterà i collegamenti direttamente nel cuore dell’Europa. Sarà quello il momento nel quale Induno dovrà interrogarsi su "cosa fare da grande", quale identità darsi e come approfittare al meglio delle potenzialità della ferrovia. Ma questa è un’altra storia. Che seguiremo e racconteremo più avanti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Ottobre 2010
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