In aula toni distesi e sintonia sugli obiettivi
Il tema delle infiltrazioni mafiose mette d'accordo tutti su come agire per aumentare l'attenzione sul tema e come innalzare le barriere di difesa. Renzo Bossi sarà il relatore della proposta di legge
Alla fine è emersa la condivisione di tutte le forze politiche e nemmeno l’intervento iniziale del consigliere regionale del Pd Gaffuri è riuscito a cambiare il clima di concordia generale sul tema delle infiltrazioni mafiose. A parte le parole dell’esponente del Pd, che nel leggere l’introduzione all’ordine del giorno ha citato numerosi articoli di giornali usciti sull’onda degli arresti nei quali venivano citati diversi esponenti del Pdl e della Lega che avrebbero avuto legami con alcuni esponenti delle locali di ‘ndrangheta, tutti gli altri interventi si sono limitati a condannare qualsiasi legame tra la criminalità organizzata, le pubbliche amministrazioni e gli imprenditori.
Sia Paolo Valentini, capogruppo del Pdl (foto a sin.), che il capogruppo della Lega Nord Stefano Galli hanno sottolineato i grandi sforzi messi in atto dal governo nazionale e in particolare dal ministro Maroni nel contrasto alla criminalità organizzata sia tramite gli arresti dei latitanti più pericolosi, sia per quanto riguarda l’aggressione ai patrimoni dei clan con sequestri e confische. Il consigliere dell’Italia dei Valori Giulio Cavalli, che vive sulla propria pelle le minacce della malavita a causa del suo spettacolo nel quale fa i nomi delle famiglie di ‘ndrangheta, non ha polemizzato ma ha semplicemente ribadito “la necessità di un intervento unitario della politica lombarda per giungere ad una legge significativa che contrasti le organizzazioni mafiose”. Particolare l’intervento del consigliere del Pd Alessandro Alfieri che ha ribadito la necessità di un intervento a livello regionale per mettere un freno agli appetiti dei clan citando anche l’assessore lonatese Danilo Rivolta e le parole rilasciate a Varesenews in un’intervista nella quale “si diceva impaurito a fare i nomi al maresciallo dei Carabinieri pur sapendo chi gli aveva bruciato l’auto – ha ricordato Alfieri – noi non possiamo permettere che chi deve denunciare abbia paura”.
Maullu del Pdl e Ciocca della Lega Nord, tirati in ballo dall’intervento del consigliere Gaffuri, hanno replicato alle sue affermazioni bollandole come frutto di “gossip giornalistico non verificato”, secondo Maullu, e “giustizia commerciale buona solo a far vendere qualche giornale in più”, secondo Ciocca. Proprio quelle frasi di Gaffuri che tirano in ballo i consiglieri regionali di maggioranza, sono state eliminate dall’ordine del giorno finale, votato all’unanimità. Con tutta probabilità sarà il giovane consigliere Renzo Bossi, figlio del Senatur, a presiedere e moderare il gruppo di lavoro che si occuperà di stilare la legge e lo stesso delfino del leader leghista sarà il relatore in aula. Su questa decisione c’è stato accordo totale da parte di tutti gli schieramenti.
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