Vendere la biblioteca? Scoppia la polemica

Mancano i documenti per approvare la cessione dell’edificio alla Seprio. Il consiglio comunale si infiamma: “Artefici per far quadrare il bilancio”. Il sindaco: “I tempi sono maturi, da fare al più presto”

“Non si vende la biblioteca”. “Si tratta solo di affidare un servizio”. È bagarre in consiglio comunale sul punto all’ordine del giorno che prevedeva la "vendita" dell’edificio della biblioteca Frera alla Seprio Servizi. La questione, affrontata nella seduta di martedì sera, è stata preceduta dalla discussione e approvazione sull’aggiornamento del piano delle alienazioni del comune, un documento dove sono inseriti i beni immobili che il comune può cedere. Questo documento è stato quindi aggiornato con l’inserimento della Frera e di Villa Truffini.
La polemica è poi scoppiata sul caso del passaggio dell’edificio della biblioteca alla Seprio Servizi. Il consigliere di minoranza dell’Ulivo per Tradate, Piergiorgio Campanini, e Carlo Uslenghi di Città Nuova, hanno lamentato la mancanza di alcuni documenti nella cartella che spiegava il perchè della vendita. Il punto, dopo una sospensione della seduta, è stato quindi rinviato a un altro consiglio.

La minoranza non era convinta di questa operazione, ma non solo, anche parte della maggioranza ha mostrato delle perplessità, come i consiglieri Fabio Bascialla e Bruno Basile che sono usciti al momento della votazione del piano delle alienazioni. «Ripensare la modalità della delibera» ha dichiarato Bascialla. «Siamo di fronte a operazioni che sono solo artifici contabili perché l’amministrazione e in forti difficoltà – ha aggiunto Luca Carignola, capogruppo Ulivo -. Forse è stato fatto il passo più lungo della gamba, abbiamo svenduto il territorio per tenere in piedi questa barca. Sono preoccupato perchè i nostri gioielli di famiglia possano entrare in mano a società complesse».
«Ci sono perplessità e lo capisco – ha cercato di spiegare il sindaco Stefano Candiani -. Si deve pensare che la biblioteca come la nostra può essere anche gestita da una fondazione, non dall’amministrazione, forse i tempi sono maturi. Quello che a noi interessa è il servizio, non il bene strumentale che lo gestisce».

La maggioranza ha però fretta di chiudere il caso, anche per una questione di bilancio, perchè riguarda diversi milioni di euro che entrerebbero nelle casse del comune. Tanto che la convocazione dei capigruppo, necessaria per la convocazione di un consiglio comunale urgente da svolgere sabato mattina, è stata fatta firmare ai capigruppo già martedì sera, provocando le ire della minoranza.
«Come si fa a convocare una riunione dei capigruppo venerdì mattina? C’è gente che lavora che non è professionista della politica» ha esclamato il consigliere Uslenghi che, per questo intervento è stato espulso dal consiglio.
«Nel momento in cui ci si candida, soprattutto come sindaco, come ha fatto Uslenghi – risponde il sindaco Candiani -, si dà totale disponibilità ai cittadini, e quindi alla macchina comunale. Se non convochiamo venerdì mattina i capigruppo non possiamo fare il consiglio sabato mattina, e questo punto della vendita della Frera deve essere affrontato subito».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Ottobre 2010
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