Apre lo Sheraton, una scommessa vinta a Malpensa

La struttura inaugurata dal presidente di Sea Bonomi e dal sindaco di Milano Letizia Moratti. "Il progetto partì al momento del dehubbing, abbiamo guardato lontano"

Inaugurato lo Sheraton di MalpensaIn una vera e propria città, come ama definire Malpensa il presidente di Sea Giuseppe Bonomi, non poteva mancare un grande albergo. E anche un centro benessere, un ristorante, decine di spazi congressuali. A Malpensa apre il gigantesco hotel Sheraton, 433 camere e trenta sale a servizio dell’aeroporto, della città di Milano e anche del territorio. «Vogliamo fare di Malpensa non solo un luogo di transito, ma anche una meta di viaggi, un luogo dove lavorare e soggiornare» ha spiegato Bonomi, affiancato dal sindaco di Milano Letizia Moratti – rappresentante del principale socio di Sea -, dal presidente di Sheraton Europa Roeland Vos e da Daniele Gennaro, del Gruppo De Gennaro. «Milano – ha ricordato la Moratti – è la prima città di turismo congressuale in Europa, oltre che la terza per turismo culturale». Un albergo come lo Sheraton intercetta i bisogni di tutte le categorie di turisti, grazie alle trenta sale congressi che convivono una spa e servizi di lusso. 

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Sia Bonomi che la Moratti, però, hanno insistito su un punto: l’apertura dell’hotel non era scontata, è figlia di una scommessa industriale. «Il progetto – ha ricordato il numero uno di Sea – è partito proprio nel momento del de-hubbing, che in più ha coinciso con l’inizio della crisi economica che ha causato una contrazione del traffico». Nonostante le difficoltà, l’operatore privato – Sheraton e De Gennaro – ha visto lungo, «come ha visto lungo anche Sea». E così oggi la struttura è a disposizione di un numero di viaggiatori che cresce ogni anno. Allo stesso modo, ha ricordato ancora Bonomi, si è lavorato sui collegamenti allo scalo («l’unico aeroporto italiano connesso alla rete Alta Velocità», oltre ai treni per Cadorna e Milano centrale). Quanto al futuro, i prossimi passi indicati da Bonomi sono il «completamento del Terminal 1» e l’adeguamento delle strutture aeronautiche vere e proprie, «non necessarie oggi, ma fondamentali per il domani». Tradotto: la terza pista deve andare avanti, così come l’ampliamento di Cargo City. Infrastrutture fisiche che convivono con i progetti di nuovi servizi, come il programma FlyViaMilano, un virtual hub gestito da Sea.
 
Rimane il fatto che già oggi a Malpensa si è costruita «una crescita virtuosa», «perché – spiega Bonomi – avviene in concorrenza piena tra le compagnie aeree». Che in quattro anni, dal 2007 al 2011, sono cresciute da 77 a 110. E la stessa Moratti ha ringraziato il governo «per la rinegoziazione dei bilaterali e degli slot», che ha consentito di ricostruire un network, che oggi ha più destinazioni di prima del de-hubbing. «È la migliore risposta alle cassandre – conclude Bonomi -. Molti credo rimpiangeranno qualche commento improvvido fatto negli scorsi anni».

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Pubblicato il 25 Gennaio 2011
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