“Apriamo un riflessione sulla Spes, così non funziona”
A due anni dalla sua nascita l’opposizione Pd ne traccia un bilancio impietoso, “doveva essere il braccio economico del comune, rischia di doventare il suo più grande fallimento”
Il Partito Democratico prova l’affonda sulla Patrimoniale sommesse Spes. A due anni dalla sua nascita l’opposizione Pd ne traccia un bilancio impietoso, “doveva essere il braccio economico del comune, rischia di doventare il suo più grande fallimento”, e chiede il conto di quello che giudica un’esperienza da archiviare.
“La SPES doveva migliorare i servizi offerti rendendoli anche più economici – spiegano dal Pd – ad oggi però le reali condizioni della SPES rimangono nebulose. E secondo il materiale depositato in Comune relativo al 2009 e alla semestrale 2010 risulta profondamente in perdita. La situazione è ancora più grave se ci si focalizza sul servizio farmacie che ha sempre generato un utile quando era gestito dall’Azienda Speciale ed ora non è più così, e sugli aumenti dei servizi legati alla scuola”.
Grave, secondo il Pd sommese, è che in questi anni non sia “stato rispettato quanto previsto dall’art 2 dello statuto in merito al “controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi” da parte del Consiglio Comunale. Questo controllo, previsto dalla legge, è il presupposto per poter conferire servizi “in house” (senza gara)”.
“Abbiamo avuto modo di assistere a presentazione di documenti sbagliati e dati più volte ritrattati – dicono dal Pd – e abbiamo anche potuto vedere un continuo rimpallo delle responsabilità fra Sindaco e Presidente del Consiglio di amministrazione della SPES”.
Da questa analisi il partito di opposizione chiede una soluzione al più presto: “Ci siamo chiesti quante speranze di vita abbia una società che ha come proprietario il comune che è anche il suo unico cliente? Se il suo cliente (che per il 90% è il Comune) non paga o non può pagare, la SPES farà l’interesse proprio della società e cercherà in tutti i modi di riavere quanto dovuto oppure tutelerà gli interessi del socio (Comune) cercando di fare profitto altrove (tipo su quei servizi che offre ai cittadini)? Crediamo quindi – spiegano dal Pd – che una riflessione su SPES sia opportuna, ma prima di tutto chiediamo ai responsabili di questi fallimenti che ammettano di non essere stati in grado di creare e gestire una società patrimoniale e quindi rassegnino le loro dimissioni”.
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