Il 2010 dei carabinieri: Stabili arresti e reati, in calo rapine e furti
Anno di conferme per gli uomini guidati dal capitano Necci: stabili arresti e reati. In calo rapine e furti in genere. In manette 110 spacciatori, 40 rapinatori e 100 clandestini. Sequestrati 40 chilogrammi di stupefacente.
«Risultati di grande soddisfazione, che migliorano ulteriormente i già ottimi riscontri del 2009, frutto di un capillare controllo del territorio che mira a monitore quelle aree e quelle dinamiche delinquenziali ove maggiore è la richiesta di sicurezza». Il capitano Luca Necci chiude con un bilancio positivo l’attività del 2010 dei militari della Compagnia di
Rho.
Il controllo del territorio, attuato dalle 15.000 pattuglie effettuate durante l’anno, ha infatti consentito “in primis” di contenere il numero dei reati, calati di un ulteriore 1% rispetto all’anno precedente, statistica che porta il trend complessivo ad un decremento del 30% nel triennio.
Diminuite le rapine (pari al 16%), con particolare riferimento a quelle in danno di farmacie e supermercati, dato ulteriormente valorizzato dall’aumento del 10% delle rapine scoperte e dai quasi 40 rapinatori arrestati (tra i quali spiccano i “pendolari” catanesi incastrati dal sistema Bio-digit, i baby rapinatori di farmacie – un 15enne ed un 17enne autori di almeno 3 colpi).
I carabinieri danno qualche numero sull’attività: sono stati effettuati 583 gli arresti (uno in più rispetto al 2009, ma con aumento del 40% nel quadriennio) e 2.200 denunce a piede libero.
Gli arresti, oltre alle rapine, hanno riguardato sopratutto: reati contro il patrimonio, 121 arresti; spaccio di stupefacenti, 110 spacciatori in manette e circa 40 kg di stupefacenti
sequestrati; immigrazione clandestina, oltre 100 i clandestini arrestati per mancato rispetto degli ordini di espulsione.
Degno di rilievo il decremento dei furti in genere (pari al 2%), pur destando preoccupazione i furti in abitazione (aumentati del 20%).
Tra le attività di maggiore rilievo la costante bonifica dei boschi del rhodense e del lainatese, un tempo zone franche controllate da spacciatori senza scrupoli armati di maceti e coltelli; gli oltre 100 arresti di magrebini e complici italiani, i cui acquirenti erano in gran parte studenti, stanno progressivamente consentendo di riqualificare le aree, ripristinando le normali condizioni di fruibilità; e infine la tempestiva soluzione di eventi efferati quali la sparatoria con omicidio al bar “Il Brigante” di Rho, l’omicidio Calabretta a Cornaredo, la sparatoria al paninaro di Settimo Milanese, l’omicidio di Nilla Sanfilippo a Garbagnate M.se, reati i cui autori sono stati immediatamente assicurati alla giustizia;
la costante attenzione ai fenomeni di stalking e maltrattamenti in famiglia, i cui arresti e
denunce (quasi 30) hanno consentito di prevenire tragiche degenerazioni; e soprattutto le note risultanze dell’operazione contro la ‘ndrangheta denominata “Infinito”.
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