Il disco più venduto del 2010 è di Ligabue

Secondo i dati diffusi oggi dalla FIMI, l’album “Arrivederci Mostro" è stato il più venduto dell'anno. Dal 22 gennaio il cantautore sarà in tour nei teatri

Secondo i dati diffusi oggi dalla Fimi, l’album “Arrivederci, Mostro!” (Warner Music) di Ligabue è il disco più venduto del 2010.
Dopo 28 concerti “sold out” tra stadi e palasport nel 2010, sabato 22 gennaio Ligabue torna con l’atteso “Ligabue, Quasi acustico- Tour Teatri 2011” (prodotto e organizzato da Riservarossa e F&P Group): 28 concerti nei principali teatri di 20 città con la particolarità che a Milano, Roma, Firenze, Torino e Napoli si terranno più concerti ma in teatri diversi della stessa città. Ovviamente tutti sold out da subito e, nonostante la notevole richiesta di biglietti, senza possibilità di ulteriori repliche.

Nel 2010 Ligabue è stato il protagonista assoluto della scena musicale italiana, con l’album multiplatino “Arrivederci, Mostro!” (da 35 settimane al vertice della classifica dei dischi più venduti) e il tour più visto. Sulla scia del successo del cofanetto “Arrivederci, Mostro! (Tutte le facce del mostro)”, e del singolo “Ci sei sempre stata”, il nuovo anno di Luciano comincia all’insegna di un tour teatrale che sul palco vedrà il Liga (chitarre, armoniche, dobro e bouzouki) accompagnato da Michael Urbano (batteria), Kaveh Rastegar (contrabbasso e basso acustico), Luciano Luisi (piano e tastiere) e Mel Previte (chitarre e mandolino).

«L’abbiamo chiamato “quasi acustico” – racconta Ligabue nel suo diario di bordo su www.ligachannel.com – perché non ci saranno solo strumenti acustici ma anche una minima strumentazione “elettrico/elettronica”. Tanto per darvi un’idea percentuale credo che saremo sul 95% acustico e 5% elettrico/elettronico. Suoneremo, come abbiamo sempre fatto a teatro “da seduti”. Il che vorrà dire che le emozioni che speriamo di produrre saranno diverse da quelle che si provano in uno stadio o in un palazzetto. Saranno interpretazioni meno “fisiche”, sicuramente meno “urlate” o “pestate” ma probabilmente più ricche di sfumature. A proposito di questo sappiate che abbiamo deciso che lo spettacolo sarà molto semplice, essenziale e senza uso di schermi. Vorremmo tutta l’attenzione sulla musica. Abbiamo fatto una scelta che dal punto di vista produttivo è sicuramente balorda: avrete notato che quando stiamo per più di una data in una città non siamo mai nello stesso teatro. La scelta che qualsiasi agenzia avrebbe preferito sarebbe stata: poche città e in quelle città starci il più a lungo possibile nello stesso teatro. Ogni spostamento è fatica e soldi in più. Noi invece abbiamo deciso di chiedere uno sforzo in più a chiunque lavorerà per questo tour perché così non solo raggiungeremo quasi ogni regione d’Italia ma, soprattutto, ogni sera suoneremo in un teatro diverso. Ci piacerebbe che ogni serata avesse un sapore davvero unico».

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Pubblicato il 17 Gennaio 2011
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