Mea culpa Cimberio: a Pesaro un’occasione gettata al vento

La Scavolini batte 74-72 la squadra di Recalcati che non sfrutta i tanti problemi dei padroni di casa. Decidono un canestro di Diaz e soprattutto una palla persa di Goss nell'azione della possibile vittoria

È davvero grossa l’occasione gettata alle ortiche dalla Cimberio sul campo della Scavolini Pesaro. I marchigiani di Delmonte vincono di due soli punti (74-72) una gara tra squadre sospese tra i sogni di gloria e paure di bassa classifica, ma l’elenco dei “mea culpa” varesini appare lunghissimo.
Partiamo dall’ultima azione, sprecata da Goss che sull’assist della vittoria mette un piede sulla riga di fondo e vanifica il possesso decisivo quando sarebbe bastato conquistare due tiri liberi. Ma la sconfitta nasce molto prima, quando la Cimberio non riesce ad approfittare dei problemi di salute della Scavolini, orfana di un giocatore e con altri (Collins, Cinciarini, Lydeka) a mezzo servizio tra contusioni e virus di stagione e inoltre inizia a carburare dopo due quarti di difesa pessima. E ancora, le prestazioni di Galanda e Righetti lasciano a bocca aperta per i troppi errori così come quella di uno Slay a lungo in vacanza e non riabilitato dal canestro del +1 segnato a 19” dalla fine. Vietato sottolineare che comunque il confronto diretto è positivo (all’andata Varese aveva vinto di 9) perché davvero in questa circostanza si sarebbe dovuto parlare di due punti da caricare sul pullman in partenza per la Lombardia. Resta un rospo in gola per un’infrazione di tre secondi (merce rarissima ormai) fischiata a Slay con 40 secondi sul cronometro, proprio mentre Rannikko infilava una tripla pesantissima: una decisione su cui è lecito arrabbiarsi.
Partita a due velocità quella dell’Adriatic Arena, in cui Varese lascia sfogare la squadra di Delmonte e poi va a riprenderla poco per volta. Tanto merito ce l’ha Fajardo, diavolo a quattro in diverse occasioni, mentre pure Damien Ryan si carica di responsabilità e complimenti. L’australiano, partito male, infila tre “bombe” ed è l’uomo che ricuce l’ultima parte di svantaggio fino agli ultimi minuti punto a punto. Qui le due squadre danno l’impressione di volerla perdere, visti i tanti errori, e a riuscire nel “ciapanò” è proprio la compagine di Recalcati, che giustamente sceglie Goss per l’ultimo assalto e viene tradita dal proprio uomo più in forma.
 
PALLA A DUE – Ci sono novità alla lettura delle formazioni in campo. Per Varese come ovvio l’infortunato Thomas è in borghese e assiste all’esordio di Damien Ryan che parte comunque dalla panchina. Rannikko e Goss sono gli esterni titolari, spazio a Galanda sotto i tabelloni. Nella squadra di casa non c’è invece Aleksandrov, vittima di un virus intestinale e di relativa notte in ospedale; Delmonte dà fiducia a Bartolucci e a Collins, non al meglio per un problema muscolare.
 
LA PARTITA – Avvio pimpante e difese allegre sul parquet. Segnano un po’ tutti, soprattutto dall’arco, nei primi 5′ e Pesaro (bene Almond e Cusin) guadagna subito un piccolo margine a metà primo periodo (17-13). Ryan esordisce in biancorosso intorno al 7′ proprio quando Delmonte inserisce Hackett ma l’avvio del “canguro” parla di due falli in pochi istanti; altrettanto balbettante la partenza di Slay, ex di turno nelle Marche. Due passaggi a vuoto che favoriscono il colpo di gas pesarese che consegna alla Scavolini il vantaggio del 10′ (26-18) dopo diversi errori Cimberio.
Pesaro fiuta l’aria buona e allunga con 5 punti di Diaz a inizio secondo quarto per il +11; una “rondine” di Kangur non fa primavera anche se l’estone è reattivo, così dopo qualche errore Varese rosicchia qualcosa con Fajardo (31-24) che poi guarda male Cusin e si becca un fallo tecnico. Recalcati inserisce Demartini, chiede la zona dopo una tripla di Bartolucci e la mossa funziona, tant’è vero che la prima tripla di Goss vale il 35-30 e il time out di Delmonte. Peccato che gli ultimi minuti varesini rovinino la mini-rimonta: parziale di 10-2 e tutti negli spogliatoi con il massimo vantaggio Pesaro: 45-32, con percentuali migliori da 3 (7/13) migliore di quella da 2 per i padroni di casa. Grigio invece il 4/17 della Cimberio dall’arco.
Al rientro Fajardo e Almond sono i primi a valicare la doppia cifra personale ma il punteggio non cambia; per fortuna Ryan (due triple) e Slay danno segni di vita e Varese accorcia sul 49-45 al 23′. Il parziale ospite ghiaccia Pesaro che però riprende vigore quando lo stesso Slay commette il quarto fallo, per di più in attacco, ed esaurisce il bonus al 24′. Le due squadre si inceppano per qualche azione, poi Fajardo segna il -3 da vicino (assist di Goss) ma Righetti e Kangur sprecano i palloni del pareggio. L’estone si fa perdonare subito: schiacciata, tripla e pareggio che si tramuta nel sorpasso quando Goss fa 1/2 ai liberi (54-55). Pesaro reagisce, torna avanti con Cinciarini e Diaz ma non sfrutta l’ultimo pallone del quarto: 58-57.
 
IL FINALE – Le triple di Rannikko e Flamini aprono il periodo decisivo mentre Kangur si fa ancora sentire con la seconda schiacciata. Le squadre si sorpassano ma Righetti pasticcia in attacco e in difesa, facendo brillare Almond che segna i 5 punti (18 totali) del 66-62. Pesaro è tutt’altro che cinica e fallisce diverse occasioni per l’allungo ma la Cimberio non ne approfitta perché Slay è più dannoso della grandine. Recalcati toglie un Righetti negativo e si riaffida a Fajardo alzando così il quintetto ma la sagra dell’errore procede fino al contopiede vincente di Hackett che vale il +5 al 36′. L’oriundo allunga ancora dopo le palle perse a stelle e strisce di Slay e Goss ma Ryan estrae dal cilindro la tripla che restituisce speranza, corroborata da un piazzato di Fajardo (70-68). Il timeout di Delmonte non ferma “Don Diego” che scappa in contropiede e schiaccia il pareggio su lancio di Goss; Diaz fa un solo libero e qui gli arbitri fischiano “tre secondi” (l’unico della serata) a Slay mentre Rannikko segna inutilmente da 3. Diaz però perde palla dalla parte opposta e proprio Slay infila il tiro del vantaggio varesino a 19” dalla conclusione; automatico il timeout, palla per Diaz e canestro del +1 pesarese con 10” sul tabellone. Goss, eroe del derby, si fa dare la palla decisiva, penetra sul fondo e pesta la linea bianca mentre consegna a Slay il match ball. Rimessa Pesaro e fallo antisportivo dello stesso Goss su Diaz, che si accontenta di un tiro libero per far partire i titoli di coda. Amarissimi per Varese, visto come si erano messe le cose.
 


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Pubblicato il 23 Gennaio 2011
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