Per l’Insubria un “bonus” da quattro milioni di euro

Il ministero comunica i premi 2010 assegnati alle università. L'ateneo di Varese e Como si posiziona tra i primi venti nella classifica del "merito" grazie alla qualità della ricerca e della didattica

riforma gelmini premia insubriaIl ministro Gelmini premia la qualità dell’università dell’Insubria. Tanto che nella classifica del "merito" l’ateneo di Varese e Como compare tra i primi venti della classifica, davanti a Brescia, Roma, Napoli e molti altri.
Il premio 2010, vale a dire l’ammontare del bonus previsto dal decreto, è pari ad oltre l’11 per cento del totale del finanziamento. Questo significa che dal ministero arriveranno all’Insubria in tutto 39 milioni (39.158.977 per la precisione) di cui oltre 4 (4.342.599) sono il risultato di buona ricerca e altrettanta didattica. 
Per il rettore Renzo Dionigi il risultato è decisamente positivo: «Siamo molto soddisfatti, la nostra università ottiene in questo modo un incentivo pari all’11 per cento del totale dei finanziamenti. E sulla classifica nazionale occupa il diciannovesimo posto, una posizione di notevole prestigio, anche davanti ad atenei molto rinomati». Questo non significa che Varese e Como riceveranno più soldi di Roma, lo precisiamo, ma che sul valore complessivo una ricerca e una didattica "di qualità" hanno permesso di ottenere una percentuale maggiore di bonus. 

In totale agli incentivi è destinata una quota di fondo ordinario pari a 720 milioni di euro, 200 milioni in più rispetto all’anno prima. La quota complessiva è stata poi distribuita agli atenei italiani sulla basi di giudizi sul "merito". 
renzo dionigi commenta bonus insubriaIl riconoscimento per ogni università è stato calcolato sulla base di parametri diversi: quello che più influisce è la qualità della ricerca che dipende a sua volta da altri criteri come il successo dei docenti in progetti di ricerca di interesse nazionale, i giudizi del Civr, il comitato per la valutazione della ricerca, la capacità di raccogliere fondi internazionali, la partecipazione ai progetti per i giovani ricercatori. Altrettanto fondamentale è il ruolo della didattica: quest’ultima dipende dal numero degli studenti attivi e dai loro risultati misurati in "crediti". Sulla classifica nazionale spicca il Politecnico di Torino che deve il 16 per cento dei suoi finanziamenti al premio 2010. È seguito dalla veneziana Ca’ Foscari e da Trento. Agli ultimi posti le università di Messina, Sassari, Palermo e Bari. 

Seppur utile l’aumento del fondo per la competitività e il merito non risolve però il bisogno di risorse degli atenei. Lo stanziamento complessivo delle singole università resta infatti inferiore, lo stesso Politecnico di Torino, il più virtuoso secondo la classifica del ministero, in totale ha ottenuto 300 mila euro in meno rispetto all’anno precedente mentre il fondo perde il 3,72 per cento rispetto al 2009.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Gennaio 2011
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