Pro Patria… e non solo: Porfidio contro il sindaco
Il consigliere contesta la gestione del primo cittadino. "Promesse da marinai, altro che dolori da sindaco-tifoso". In attesa del consiglio comunale, il clima è già da campagna elettorale.
Audio Porfidio ai dolori del sindaco-tifoso ci crede poco. Il consigliere d’opposizione de "la Voce della Città", in attesa di scaldare i motori per le elezioni e in vista del consiglio comunale in programma domani, svuota la sua faretra a furia di frecciate contro il primo cittadino Farioli. I toni sono già quelli della campagna elettorale. «Non ha visto Pattoni perchè aveva la febbre? Io ero ufficio lunedì, con il termometro a 39. Quando era a tavola con Tesoro non aveva la febbre però, il nostro sindaco» punzecchia il consigliere, «sette cene e risultati zero: solo parole». Porfidio è già in forma da filippica consiliare: «Dice da anni di aver dimezzato di qua e fatto risparmiare di là, ma cosa? Ma dove? Non ha fatto mutui? Lo credo, non si fanno lavori. L’unico investimento» ironizza «è stata la sua nuova suite a Palazzo Gilardoni. Intanto ci sono le buche in strada: ne ha presa una anche lui? Ci dispiace, doveva lasciarci l’auto» è il suo feroce commento. Steso un velo pietoso (di catrame) sulle buche, va detto che in fatto di auto il sindaco ha già dato. Ma Porfidio tira diritto: «Non si deve prendere in giro la gente, altrimenti i risultati poi sono quelli visti a stadio e palazzetto (le contestazioni dei tifosi, che hanno messo sul chi vive anche la Questura ndr). Deve ascoltare i cittadini Farioli, non farsi vedere in chiesa al primo banco con la fascia tricolore, facendo politica nella casa di Dio: la faccia invece in consiglio» è l’invito energico del consigliere, ormai un fiume in piena. «Prima con Zoppo, poi con Tesoro, c’era Farioli in tribuna, fra gesti dell’ombrello e pance scoperte» rievoca l’impietoso Porfidio, «ora con l’associazione la Tigre nel Cuore, spera che i bustocchi versino quel che serve a salvare la società. Quando io e altri cinque, fra cui Mancini, volevamo prendere la Pro Patria, e parlo di quasi vent’anni fa, non abbiamo aperto un conto corrente, i conti ce li siamo fatti in tasca fra di noi. Oggi Busto va alla deriva, questa è la verità: a partire dal calcio. È in stato comatoso. Cosa pensare di un primo cittadino che si espone così, e fa promesse da marinai che non mantiene?»
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