Recupero “villa della sciatica”, i costruttori ricorrono al Tar

Scaduti i termini per iniziare i lavori, l’amministrazione boccia la richiesta di una proroga: “Scelta politica, possono costruire ma non quella volumetria, danneggia il territorio”

Recupero della Villa della Sciatica, i costruttori ricorrono al Tar e l’amministrazione comunale decide di resistere. Il recupero della Villa, poco lontano dal centro storico, ha una storia abbastanza lunga, iniziata già nel 2004 quando l’amministrazione Gilli approvò il progetto dei costruttori che, con una variante urbanistica, avrebbero recuperato l’edificio costruendovi circa 40 appartamenti. Con gli oneri di urbanizzazione è poi stata realizzata la vicina rotonda.
Il problema è che da allora, da quando il progetto è stato approvato e la convenzione firmata, non sono più iniziati i lavori. Oggi, i termini della convenzione sono scaduti e la guida dell’amministrazione è cambiata: Luciano Porro, che insieme al centrosinistra, si era sempre opposto al progetto così concepito, è sindaco. I costruttori, una volta scaduti i termini per iniziare a realizzare il progetto, hanno chiesto all’amministrazione una proroga, ma il consiglio comunale dello scorso settembre ha bocciato la delibera.

I proprietari hanno quindi fatto ricorso al Tar e con una recente delibera di Giunta il comune ha deciso di resistere. «Su quel terreno possono costruire – spiega il sindaco, Luciano Porro -, ma con la volumetria che prevede il piano regolatore. Sono scaduti i termini per la costruzione tramite la variante che ne prevedeva l’aumento della volumetria. Non è certo colpa nostra se hanno lasciato scadere il tempo che avevano a disposizione. Certo, non approvare la delibera con la proroga è una scelta politica, la rivendichiamo come tale ed è un nostro diritto farlo».
La villa della sciatica è così chiamata, si dice, per il male di cui soffriva un suo nobile e vecchio proprietario. Spesso è stata oggetto in passato di diversi sgomberi per occupazioni abusive. «Recuperare quella villa è importante, ma non creando problemi di viabilità in tutta la zone – commenta l’assessore Giuseppe Nigro -. Quella zona non prevedeva aumento di volumetrie per nuove costruzioni e tale rimarrà ora».

«Tutta questa storia è un gran pasticcio – commenta il sindaco -. L’attuatore ha lasciato scadere i termini. Non si capisce come mai un attuatore di provata esperienza politica della passata amministrazione, militante nel centrodestra, abbia commesso un errore simile. Non e sicuramente responsabilità dell’amministrazione attuale o precedente se lui ha fatto scadere i termini. Naturalmente c’è la disponibilità a dialogare: se l’attuatore riduce la volumetria siamo capaci di trovare un accordo che veda anche un interesse pubblico, oltre alla rotonda già realizzata ci dovrà essere anche la realizzazione dei parcheggi a uso pubblico. Se c’è un accordo si può trovare una soluzione comune».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Gennaio 2011
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