Gli artigiani bocciano il federalismo

L’Imposta municipale unica (Imu) va a colpire i piccoli imprenditori. Merletti (Confartigianato): «Un giro di vite. Ma hanno fatto i conti senza l’oste». Orsi (Cna): «Così com’è non mi sta bene»

giorgio merletti confartigianatoFar digerire questo federalismo ai 23.500 artigiani della provincia di Varese non sarà facile, nemmeno per Umberto Bossi. Il testo sul federalismo con  l’introduzione dell’Imu (imposta municipale unica) andrebbe a colpire gli immobili ad uso aziendale di imprenditori, artigiani e commercianti. Quelli che la Lega Nord, a parole, ha sempre detto di voler difendere e in qualche modo rappresentare sul piano politico. Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato Varese e Confartigianato Lombardia, è a dir poco imbufalito. «Questo provvedimento è un giro di vite su imprenditori e cittadini che, in tempo di crisi, hanno già dato abbastanza».  
«Ormai è certo – prosegue il presidente di Confartigianato  – l’Imu colpirà con forza gli immobili strumentali e già gli imprenditori sembra rimpiangano l’Ici. I conti devono tornare, ma se li si fa senza l’oste le sorprese arrivano puntuali: se la platea dei paganti si dimostra insufficiente a pareggiare, la si amplia. Puntando alle imprese che saranno sempre più povere. È ciò che ha fatto il governo. Questo non è il federalismo che ha chiesto e chiede Confartigianato».
C’era molta attesa tra gli imprenditori “padani” per questo provvedimento. In un recente intervento a Varese, Giorgio Arfaras , economista del Centro di ricerca "Luigi Einaudi", aveva ammonito di non nutrire troppe aspettative sul federalismo. «Aveva ragione, visto come stanno andando le cose – commenta Franco Orsi, presidente provinciale di Cna -. Il federalismo non è la panacea di tutti mali, poi così com’è non va bene e non mi sta bene. Il federalismo deve valorizzare i territori, mentre l’introduzione di una tassa locale che colpisce i beni strumentali degli imprenditori non è certo un buon segnale e non va in quella direzione. Insomma, si vogliono colpire le solite fasce di lavoratori, ma forse nessuno ha detto loro che da lì non ce più molto da tirar fuori».
L’Imu, dunque, così come è stata prevista potrebbe risolvere i problemi di cassa dei comuni, ma non quelli degli imprenditori. «Se federalismo fiscale – conclude Roberta Tajé, direttore di Cna Varese – vuol dire trasferimento della tassazione dal centro alla periferia senza portare ad una riduzione delle aliquote, ma anzi a un loro aumento, andando a colpire i beni strumentali delle imprese, allora ci troviamo di fronte a una  forte contraddizione. Inoltre, si vanno a colpire beni come il laboratorio, il capannone dell’artigiano, patrimonio dell’azienda e spesso unica garanzia per ottenere credito dalle banche, ma anche simboli del lavoro di una vita».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Febbraio 2011
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