“Tacchi e stracci”, uno spettacolo per informare

La piéce teatrale è in programma per il 19 marzo al teatrino di Villa Gonzaga ed è organizzata dal centro Icore per l'ascolto e l'accompagnamento contro la violenza verso le donne

Lo scorso 8 marzo è stato presentato a Olgiate Olona lo spettacolo teatrale "Tacchi e Stracci", in programma il prossimo 19 marzo al Teatrino di  Villa Gonzaga per informare in merito all’attività svolta dal Centro Icore per l’ascolto e l’accompagnamento contro la violenza verso le donne. 
Il centro vuole essere un luogo di ascolto e di aiuto da parte di volontarie (che  hanno seguito un anno di formazione intensa psicologica e giuridico-legale), rivolto a donne giovani e/o adulte, italiane e straniere, sole o con figli minori, che vivono situazioni di gravi difficoltà e disagio a causa di varie forme di violenza domestica (che può essere di tipo fisico, sessuale, psicologico ed economico).

Alla conferenza stampa era presente la dottoressa Valentina Corà, educatrice alla teatralità specializzatasi al CRT “Teatro-Educazione” diploma Civico della Scuola di I e II Studio, e masterizzanda al Master Azioni e Interazioni pedagogiche attraverso la narrazione e l’Educazione alla Teatralità dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, tra le dieci donne autrici e protagoniste dello spettacolo teatrale “Tacchi e stracci” per sottolineare, in maniera un po’ leggera e spensierata, la sensazione di disagio che accompagna spesso anche il parlare di violenza sulle donne.

La dottoressa Mariolina Vigorelli, consigliere del comune di Gorla Maggiore e  grande sostenitrice della nascita del centro Icore, ha illustrato nel dettaglio questi  primi mesi di attività del centro, contribuendo a sfatare alcuni luoghi comuni che  indicherebbero tra i soggetti più facilmente interessati dal problema della violenza al  femminile solo donne extracomunitarie, appartenenti a famiglie con redditi bassi o  basso livello culturale. “Purtroppo – ha sottolineato la dottoressa Vigorelli − questi  primi mesi di attività del Centro hanno confermato come le donne vittime di violenza in famiglia tendano a tacere, coprire, perdonare i loro compagni responsabili delle aggressioni, soprattutto dopo che è passato il momento critico dell’emergenza, mettendo da parte la loro identità e dignità, spesso ingenerando nei figli forme distorte di comportamento che poi i ragazzi tenderanno a riproporre nella loro vita, divenendo
a loro volta vittime o attori di comportamenti violenti.

La violenza in famiglia è ancora la prima causa di morte in Italia nella fascia d’età di donne tra i 14 e i 45 anni: sono dati che non possiamo dimenticare, così come non possiamo trascurare gli altissimi costi sociali di questo problema. La donna che si rivolge al centro Icore deve sapere che si troverà di fronte una donna come lei, che in maniera empatica, accogliente e non giudicante tenterà di aiutarla a farsi ella stessa attrice della propria rinascita. Da anni mi occupo di incontri sull’educazione, sulla genitorialità, e sul benessere delle famiglie: il problema della violenza in famiglia deve essere considerato un problema pubblico, perché se, come mi hanno insegnato fin da giovane, la famiglia è il fulcro della società, e se, all’interno di essa, si respira aria di prevaricazione e la casa diventa teatro di violenze, non possiamo poi stupirci se la nostra sta diventando una società sempre più violenta.”

Aiutare una donna che subisce violenza non significa sostituirsi a lei ma rispettare i suoi tempi di decisione, dandole ascolto, sostegno, informazioni: tutte attività che potranno essere gestite dalla nuova struttura attivata nell’Ambito Sociale Valle Olona. La donna che subisce violenza reiterata difficilmente ha la forza di rivolgersi direttamente a un professionista che la possa aiutare; per questo la
volontaria del Centro Icore, donna alla sua pari, ha il fondamentale ruolo di accoglienza e di ascolto, di supporto affinché la donna maltrattata recuperi la sua identità, prenda in mano la sua vita e faccia chiarezza rispetto al suo vissuto e ai suoi bisogni, in modo che acquisti la sicurezza e forza necessarie per affrontare il lungo iter (che potrà essere di tipo psicologico e/ legale) che la porterà a una situazione di maggior serenità e dignità, anche pensando alla prole, spesso coinvolta, che osserva modelli di comportamento errati che si porterà con sé quando sarà cresciuta. Il Centro Icore quindi è anche in grado di proporre figure professionali specifiche: psicologhe, avvocati, assistenti sociali, che presteranno la loro consulenza alle donne vittime di violenza nella seconda fase del progetto.

Il Centro lavora in rete con tutti gli Enti Pubblici e privati coinvolti o interessati al problema, quali Servizi Sociali della Valle Olona e Comuni limitrofi, i Consultori familiari delle ASL decanali, le Forze
dell’Ordine, i Pronto Soccorso degli Ospedali della zona, gli altri Centri anti-violenza della Regione Lombardia, le sedi Caritas , e le Comunità di Accoglienza. L’assessore ai servizi sociali del comune di Olgiate Olona, cav. Gabriele Mario Gabriele Mario Chierichetti ha ricordato che garantire i diritti delle donne dovrebbe essere una responsabilità di tutti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Marzo 2011
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