Il sopralluogo convince il consiglio regionale, qui niente profughi

Consiglieri regionali di Lega, Pd e Pdl in visita con il sindaco Gelosa al campo della Promessa per constatare l'inadeguatezza del sito. Gelosa: «Vogliamo acquisire l'area per farne un parco» e ci sono anche le mine

Una delegazione di consiglieri regionali di Regione Lombardia ha fatto visita questo pomeriggio, venerdì, al Campo della Promessa, l’ex-area militare situata lungo la via per Castano a Lonate Pozzolo al centro in quest’ultima settimana delle attenzioni del governo come possibile sito per la costruzione di un campo di accoglienza per profughi e clandestini tra quelli previsti in tutta Italia per fare fronte all’emergenza sbarchi. I consiglieri Giorgio Puricelli e Rienzo Azzi per il Pdl, Alessandro Alfieri e Stefano Tosi per il Pd, Giangiacomo Longoni e Luciana Ruffinelli per la Lega Nord hanno incontrato il sindaco Piergiulio Gelosa e alcuni assessori e consiglieri comunali di Lonate Pozzolo per vedere con i prorpi occhi le condizioni dell’ex-campo militare inaugurato da Gabriele D’Annunzio.

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Dopo un breve sopralluogo hanno constatato che le condizioni minime di sicurezza per installare in quell’area una tendopoli non ci sono. Tutti hanno rilevato lo stesso tipo di problematiche a partire dalla difficoltà di controllare un’area cosi ampia, la vicinanza all’area cargo del vicinissimo aeroporto, il problema della presenza di zone minate all’interno del perimetro e la vicinanza di una strada a scorrimento veloce che potrebbe rappresentare un problema per la sicurezza sia dei profughi che degli automobilisti.

Il sindaco Gelosa ha anche fatto esplicita richiesta di premere affinchè il campo della Promessa venga messo in vendita nell’ambito del federalismo demaniale perchè il comune possa acquisirlo e trasformarlo in un parco: «Sappiamo già come pagarlo – ha detto Gelosa – se il consiglio regionale può fare pressione perchè questo sito venga compreso nella lista delle aree non strategiche noi ne saremmo ben felici». Il consigliere del Pd Alfieri si è subito detto disponibile a discutere l’inserimento nel provvedimento sul federalismo demaniale di questa area: «Credo che sia assolutamente fattibile visto che quest’area è in stato di abbandono e non può essere utilizzata per nessun’altro scopo». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere Puricelli: «Ho promosso personalmente questa iniziativa su invito del sindaco Gelosa perchè credo che le istanze del territorio vadano ascoltate, mai come in questo caso».

Più pragmatico il consigliere leghista: «Noi partiamo dalle parole del nostro leader Umberto Bossi che ha molto sinceramente detto come la pensa – ha detto riferendosi all’ormai famosa frase "Foera di ball" – questo territorio ha già pagato a caro prezzo delle scelte venute dall’alto. Poi c’è il problema della vicinanza a Malpensa e se è vero che tra i tanti che stanno sbarcando ci sono anche persone fuggite dalla galera e legate ad Al Quaeda non possiamo permetterci di rischiare in questo modo». l’intento di Gelosa, dunque, è stato raggiunto almeno a livello di consiglio regionale ma anche dalla Camera dei deputati arrivano notizie rassicuranti in questo senso con le parole espresse dal capogruppo della Lega Nord Marco Reguzzoni il quale ha citato direttamente le parole del ministro dell’interno Maroni.

Anche il capogruppo delle Lega Nord in Provincia di Milano Gianbattista Fratus pha preso posizione sull’ipotesi di utilizzare l’ex area militare «Sono assolutamente contrario – ha sottolineato Fratus – ad accettare che l’ex area militare di Lonate Pozzolo “Della Promessa” che quell’area venga utilizzata come tendopoli per accogliere masse di immigrati. Le tendopoli sono una sistemazione molto pericolosa e rischiosa per chi vive attorno. Il sito, inoltre, non è idoneo né sotto l’aspetto igienico-sanitario né soprattutto sotto il profilo della sicurezza.  Il mio timore inoltre è che l’ex area militare possa essere presa d’assalto anche da molti clandestini già circolanti sul territorio e senza regolare permesso di soggiorno. Certamente, però, nei confronti dei profughi costretti a fuggire da paesi coinvolti in una guerra, siamo pronti a fare la nostra parte nel segno dell’accoglienza, ovviamente temporanea e di prima emergenza».

Interessante a tal proposito anche il racconto dell’assessore ai servizi sociali Maria Ausilia Angelino che ha raccontato la vicenda di suo padre, il primo ad effettuare l’alzabandiera all’aeroporto di Malpensa subito dopo la guerra e vittima di una delle mine che lui ha stesso ha bonificato in parte del campo: «Mio padre ci ha perso un polmone a causa dei gas tossici sprigionati dalle mine che erano presenti in quel campo – racconta – e l’area non è mai stata interamente bonificata. Il problema della sicurezza con persone che da qui cercherebbero di scappare utilizzando la vastità dell’area non è sa sottovalutare».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Aprile 2011
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