Yamamay annientata, la MC-Carnaghi vola in finale

Si chiude in tre set il derby in semifinale di Coppa Italia a Catania: Villa fa il minimo indispensabile, Busto troppo fallosa. Domenica le biancoblu difenderanno il titolo alle 18 contro la Foppapedretti

Un anno dopo, la MC-Carnaghi torna in finale di Coppa Italia; Busto lascia mestamente il PalaCatania dopo un derby che la squadra di Parisi non è mai apparsa in grado di fare suo. Alla fine la montagna (il vulcano) dell’attesa ha partorito il topolino, cioè una partita bruttina dal punto di vista tecnico: a Villa Cortese è bastato fare il minimo indispensabile, murando e difendendo senza sbavature, per aver ragione di una Yamamay decisamente sottotono e priva di mordente. La squadra bustocca è entrata in campo con un set di ritardo, complici le enormi difficoltà offensive specialmente di Marcon (0 su 13 nel primo parziale); ma anche successivamente, quando il punteggio è rimasto in equilibrio, le “farfalle” hanno continuato a sbagliare troppo (19 errori) mentre dall’altra parte Villa colpiva chirurgicamente a muro, con 11 punti nel fondamentale, e si affidava ai guizzi offensivi di Hodge e della solita Anzanello. Insomma, un ko duro da digerire perla Yamamay, che tra l’altro continua a dover fare i conti con l’equivoco-palleggio (questa volta Parisi ha preferito Kim a Serena); alla MC-Carnaghi, d’altra parte, servirà una prestazione di livello decisamente più alto per aver ragione di Bergamo nella finale di domenica alle 18, rivincita della gara che nel 2010 portò la Coppa a Villa Cortese.

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Yamamay -Mc-Carnaghi 4 di 5

IL PREPARTITA – Buona cornice di pubblico al PalaCatania, con le due tribune sui lati lunghi piene e i tifosi delle semifinaliste ai quattro angoli del palazzetto. L’inno italiano e i tatuaggi dedicati al 150° dell’Unità, sfoggiati per l’occasione da tutti le giocatrici, completano l’atmosfera. Tra le due semifinali c’è spazio anche per la premiazione delle atlete e dell’allenatrice della Torre Tabita Catania, la squadra che nel 1979 si aggiudicò la prima edizione della Coppa. Le ragazze di Villa Cortese, che alla vigilia hanno dovuto far fronte ad alcuni imprevisti di viaggio (su tutti il ritardo di quasi due ore dell’aereo in partenza da Malpensa), arrivano per prime al palazzetto, nel corso del secondo set di Bergamo-Pesaro, ma dovranno aspettare a lungo prima di scendere in campo. Coreografie spettacolari da entrambe le parti: palloncini bianchi e rossi per i supporter della Yamamay, mentre quelli della MC-Carnaghi presentano dodici striscioni personalizzati, uno per ogni giocatrice a referto, con tanto di soprannome (tra i più originali “La cacciatrice del sole” per Sara Anzanello e “Vento dell’Est” per Katja Jontes).
Da segnalare che la seconda semifinale è iniziata con quasi un’ora di ritardo rispetto al programma: non certo un “imprevisto” visto che non era difficile pronosticare il protrarsi della prima sfida di giornata. La verità è che la scelta degli orari delle due gare (18 e 20.30) si è rivelata sbagliata e autolesionista per una Lega che da tempo lamenta la scarsa visibilità sui mezzi di comunicazione…

LA PRIMA SEMIFINALE – La Foppapedretti centra un’altra finale di Coppa, ma per farlo deve
rimontare due set di svantaggio e aggiudicarsi una maratona ben oltre le due ore contro Pesaro.
Spettacolo eccezionale ed emozioni alle stelle fino all’ultimo punto. Di incredibile intensità il primo set: Bergamo prova a scappare prima 12-9 e poi 19-16, ma viene sempre raggiunta e si chiude con un’interminabile battaglia punto a punto che alla fine premia la Scavolini grazie a Flier e Manzano.
Pesaro è galvanizzata e domina anche il secondo set (6-10, 12-16, 18-23, 22-25); Mazzanti cambia rotta inserendo Signorile e Vasileva, la Foppa rientra in gara vincendo il terzo set (break decisivo proprio di Vasileva sul 22-22) e nel quarto recupera da 5-10 e 18-20 centrando il 24-23 grazie a un’invasione (dubbia) di Saccomani. Si va al tie break: Bergamo sembra avere più benzina, ma sbaglia nei momenti chiave e al cambio campo è 7-8 per Pesaro. Equilibrio totale fino al 16-16, poi Bosetti e un muro di Ortolani regalano la finale alle bergamasche.

LA PARTITA – Carlo Parisi parte col botto, preferendo Kim a Serena in regia. Nessuna sorpresa, invece, nello schieramento della MC-Carnaghi. Le biancoblu provano la fuga prima sul 4-2 e poi sul 9-6, complici due errori di Havlickova e Campanari; troppo fallosa la Yamamay, che scivola sul 12-7  acendo praticamente tutto da sola. Parisi prova il doppio cambio con Serena e Meijners, ma Anzanello mura Marcon per il 16-9. Busto recupera qualche punto con Meijners (18-14) e con il servizio di Havlickova (21-18) ma subito dopo arrivano altri due errori che portano Villa direttamente al set point: chiude Anzanello per il 25-19. Anche il secondo set non inizia sotto i migliori auspici per la squadra bustocca: Marcon non riesce a passare il muro avversario, Cruz entra nel match con un diagonale vincente, ma soprattutto una “doppia” e un punto di Aguero in bagher convincono Parisi a chiamare time out sul 6-2. Entrano Meijners, che firma l’ace del 9-6, e Valeriano; è però la rediviva Havlickova a riportare la Yamamay in parità con due attacchi consecutivi (12-12). Si continua punto a punto fino al 16-16, quando altri due errori (proprio della ceca e dell’olandese) riportano avanti Villa Cortese. Busto soffre in ricezione e, sul servizio di Anzanello, la MC-Carnaghi trova un break importante: 21-17 con un ace del capitano. La Yamamay reagisce con grinta e infila due muri di fila su Cruz e Aguero per il 22-21; Villa però si procura due set point con Calloni, Havlickova annulla il primo e sul secondo è la solita Anzanello a colpire per il 25-23. L’equilibrio prosegue anche in avvio di terzo set, ma la sensazione è che la MC-Carnaghi abbia sempre in mano le chiavi del match, e infatti appena le bustocche mettono la testa fuori (6-8, peraltro con due errori cortesini) vengono subito punite da un controbreak di 4-0 sul servizio di Cruz. Hodge è implacabile a muro su Havelkova (12-10) e Aguero non sbaglia per il 15- 11; solo a questo punto Parisi gioca la carta Bauer, al posto di Campanari. Proprio sul servizio della francese la Yamamay si riporta sotto (16-15), ed è sempre lei a firmare il 20-19 dopo che Villa aveva provato di nuovo a fuggire. Ma la rimonta resta in embrione: un errore di Havelkova spiana la strada alla MC-Carnaghi, che firma il 23-20 con Hodge e con Anzanello si procura tre match point. Havlikcova annulla il primo, sul secondo Tai Aguero non dà scampo alla Yamamay. 

Semifinali

MC-Carnaghi Villa Cortese-Yamamay Busto Arsizio 3-0 (25-19, 25-23, 25-22)
Villa C.: Anzanello 12, Berg 2, Lanzini ne, Negrini, Cruz 9, Cardullo (L), Hodge 15, Aguero 15,
Calloni 3, C.Bosetti ne, Rondon, Jontes ne. All. Abbondanza.
Busto: Carocci (L), Havlickova 14, Spirito, Valeriano, Kim 1, Marcon, Bauer 2, Meijners 10,
Campanari 3, Serena, Crisanti 8, Havelkova 12. All. Parisi.
Arbitri: Nunzio Caltabiano e Alessandro Tanasi.
Note: Spettatori 3753. Villa: battute vincenti 2, battute sbagliate 6, attacco 44%, ricezione 67%-
40%, muri 11, errori 14. Busto: battute vincenti 3, battute sbagliate 7, attacco 38%, ricezione 72%-
49%, muri 4, errori 19.

Foppapedretti Bergamo-Scavolini Pesaro 3-2 (33-35, 22-25, 25-22, 25-23, 18-16)
Bergamo: Ortolani, Nucu, Signorile, Fanzini, Carrara (L), Merlo (L), L.Bosetti, Piccinini,
Arrighetti, Lo Bianco, Vasileva, Zambelli. All. Mazzanti.
Pesaro: S.Usic 19, Olivotto ne, Micheletti (L) ne, De Gennaro (L), Saccomani 19, Manzano 9,
Ferretti 3, Flier 33, M.Usic, Guiggi 14, Pascucci, Gasimova ne. All. Tofoli.
Arbitri: Daniele Rapisarda e Massimo Pessolano.
Note: Spettatori 3753. Bergamo: battute vincenti 2, battute sbagliate 8, attacco 40%, ricezione 78%-
56%, muri 18, errori 24. Pesaro: battute vincenti 2, battute sbagliate 13, attacco 42%, ricezione
71%-48%, muri 14, errori 30.

Finale

MC-Carnaghi Villa Cortese-Foppapedretti Bergamo domenica 17 aprile ore 18

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Aprile 2011
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