Carta sconto: “Le legge è chiara, niente multa se non c’è danno”
L'assessore regionale Colozzi risponde all'interrogazione di Alessandro Alfieri: «Spetta ai comuni sanzionare o no. Se la legge lo consente, emaneremo una circolare»
La legge è chiara: se non c’è danno erariale da parte del cittadino, il comune non deve applicare nessuna multa. Insomma, sulle multe da 1000 euro per la carta sconto benzina, se il titolare ha cambiato residenza o auto, ma non fascia di sconto non deve essere multato. Non ha dubbi su questo l’assessore regionale al Bilancio Romano Colozzi interrogato in Aula dal consigliere regionale varesino Alessandro Alfieri. L’interrogazione di Alfieri è nata in seguito ai tanti casi segnalati nelle zone della fascia confinaria e anche a Varese. Punto centrale della richiesta la confusione che alcune amministrazioni locali hanno lamentato. «La Regione – critica il consigliere – si è limitata ad inviare un elenco dei cittadini con anomalie, senza dare indicazioni chiare ai comuni su come comportarsi. Sarebbe giusto invece dare un’indicazione chiara attraverso una circolare. Non basta un’indicazione mediatica di “buona fede”, serve una presa di posizione formale».
Una situazione confusa che però, secondo Colozzi, non ha motivo di esistere. «Deve essere sanziato solo chi con il suo comportamente ha lucrato e questo non è il caso di chi pur con il cambio di residenza non perde il diritto alla carta e allo fascia di sconto. Lo dicono in modo chiaro e inequivocabile gli articoli 7 e 8 della legge regionale 28/1999». Colozzi ha spiegato che la Regione si limita ad inviare ai Comuni l’elenco completo dei cittadini che presentano delle anomalie fra i dati di residenza (o possesso macchina) e quelli della carta sconto benzina. «Ma la Regione non dà indicazione in merito alle sanzioni – continua l’assessore -. E’ il comune, secondo la legge, che ha l’autorità di controllo sull’uso o abuso della carta. Ed è lo stesso comune che ha la potestà sanzionatoria».
Legge chiara o no, i comuni interessati si sono però comportanti in modi differenti, come ammette lo stesso assessore: la maggior parte non ha comminato sanzioni perché la legge è chiara, una parte ha interrogato la Regione e i restanti hanno invece deciso di procedere con le multe. «Ma ribadisco – conclude Colozzi -, non c’è dubbio sull’interpretazione della legge. Ora però faremo delle verifiche giuridiche e se la legge lo consente emaneremo la circolare. Ringrazio comunque Alfieri per la sua interrogazione che aiuta a fare ulteriore chiarezza sul caso».
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