Chiamparino per Guenzani: “Gallarate laboratorio del centrosinistra”
Sala strapiena per l'ex sindaco di Torino, che parla anche all'elettorato leghista: "Il federalismo vero deve partire dal basso". Ma dice anche che il sindaco deve essere "sindaco di tutti", unire e non dividere
«Quello che è stato definito il laboratorio del centrodestra può diventare laboratorio del centrosinistra». Parola di Sergio Chiamparino, uno dei sindaci più apprezzati d’Italia (ha appena lasciato il posto a Piero Fassino), intervenuto a Gallarate per sostenere la corsa di Edoardo Guenzani. La sala delle Scuderie Martignoni è strapiena, drappi arancioni alle pareti, oltre duecentocinquanta persone e un grande entusiasmo che contagia soprattutto chi per la prima volta – nuovo alla politica – si misura con la campagna elettorale. Proprio l’apertura alla società civile, la voglia di allargare la partecipazione è stato uno dei temi toccati. «Mi è piaciuto lo slogan, "il sindaco di tutti"» esordisce Chiamparino (a destra nella foto). «Lo dissi anche io quando fui eletto la prima volta con il 53% dei voti: "Mi sforzerò di essere il sindaco di tutti". E cinque anni dopo sono stato votato dal 67%. Essere sindaco di tutti non è buonismo, è anche una forma di politica». La capacità di allargare e essere inclusivi, già oggi a Gallarate ha un riflesso particolare e l’ex sindaco di Torino lo coglie al volo, bastano pochi minuti di passeggiata nel centro storico: «Alla sede di Gallarate onesta, dei leghisti, c’erano due signori che non solo sono stati cortesi con me, ma mi si sono presentati come sostenitori di Guenzani».
Il dialogo con i leghisti – prima ancora che con la Lega – è solo roba da campagna elettorale, da ballottaggio? Chiamparino – tra gli amministratori più apprezzati proprio dagli uomini del carroccio – è convinto di no: «a loro dobbiamo parlare di quel che noi della sinistra riformista ci siamo fatti scippare negli anni Novanta: la promozione delle autonomie locali». Il dirigente del Pd è un grande sostenitore del federalismo, non solo a parole, ma con idee precise, concrete e senza retorica: parla della necessità di rivedere i privilegi delle Regioni a Statuto Speciale, ma anche di riequilibrio fiscale a favore delle realtà locali: «se si dà una quota di capacità impositiva a Comuni e Regioni,si deve togliere altrettanto allo Stato: altrimenti i cittadini si ritrovano a pagare solo più tasse. Parlando con i giornalisti, prima dell’incontro, ha detto anche che «il federalismo deve nascere dal basso» e che per questo «non si seguono schemi predeterminati, ma si ragiona sui contenuti». E in questo senso il laboratorio Gallarate è interessante: il centrosinistra si apre alla società civile, ma dialoga anche con la Lega, su basi di chiarezza reciproca. Guenzani – che entusiasta della partecipazione quasi finisce a rubare la parola, a volte, all’ospite – parla di necessità di superare i «centri politico-partitici autoreferenziali»: «Gallarate è una città moderata, è vero, che però vuole cambiare: non tollera più una situazione consolidata».
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