Droga, quattro arresti

Continua l'attività investigativa dei carabinieri partira da una pistola che sparò a Malnate in un ufficio

pistolaSono un italiano e tre maghrebini le persone arrestate dai militari del reparto operativo di Varese che ha messo a segno un altro tassello di un’inchiesta partita mesi fa dove venne sgominata una banda dedita al traffico di droga.
I carabinieri hanno dato esecuzione nel capoluogo alle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip presso il Tribunale di Varese Cristina Marzagalli su richiesta del sostituto Procuratore della Repubblica di Varese Tiziano Masini nei confronti di appartenenti ad un’organizzazione criminale italo-albanese-maghrebina già responsabile di tentato omicidio e di traffico di sostanze stupefacenti, nell’ambito di una articolata attività di indagine che ha visto, lo scorso 13 gennaio, l’esecuzione di altri 12 provvedimenti cautelari e di numerosi decreti di perquisizione.
Dopo gli arresti di gennaio, infatti, sono proseguite le attività dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese, che hanno raccolto ulteriori elementi di prova a carico dei 4 soggetti.
L’organizzazione approvvigionava ingenti quantitativi di stupefacente dalla Svizzera e dal mercato milanese trasferendoli – nel primo caso – attraverso i valichi di frontiera varesina.

Il risultato odierno è frutto dell’incessante attività di indagine condotta dai militari dell’Arma varesina: le indagini infatti sono nate nel pomeriggio del 10 novembre 2009, quando Di Maio Giovanni si presentava al pronto soccorso di Cittiglio (VA) con una ferita da colpo d’arma da fuoco ad un fianco, ed hanno permesso di riscontrare elementi discordanti tra la versione fornita dal ferito, le pronto soccorso cittigliotestimonianze raccolte nell’immediatezza e gli elementi raccolti nel sopralluogo effettuato nella zona boschiva di Masciago Primo (VA) ove era avvenuto il ferimento. Gli approfondimenti investigativi, supportati da mesi di indagini tecniche (intercettazioni telefoniche e ambientali), nonché dei più tradizionali servizi di pedinamento – che si sono concluse solo alcuni giorni fa – permettevano di ricondurre l’episodio criminale nell’ambito di dissidi sorti nella gestione dello spaccio di stupefacenti a causa di un debito “non onorato”. Recuperata anche la pistola usata, una calibro 7,65, non denunciata quale provento di furto ma illecitamente detenuta, in circostanze rocambolesche. Il 31 marzo 2010, infatti, una persona entrava all’interno di una ditta edile di Malnate (VA) ed esplodeva, alla presenza di un’impiegata, un colpo d’arma da fuoco. marijuanaBloccato nei pressi del confine con la Svizzera, la pistola sequestratagli, grazie alle comparazioni effettuate dal RIS di Parma, è risultata la stessa ad aver sparato nel novembre precedente. E’ possibile che l’arrestato avesse preso in prestito o custodisse l’arma per conto dell’autore del tentato omicidio – nel frattempo arrestato per detenzione di stupefacente – vista la loro accertata frequentazione. 

Salgono così a 22 gli arresti eseguiti nel corso dell’operazione, di cui 16 in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere e 6 in flagranza di reato, con il recupero di oltre 1,5 kg di sostanze stupefacenti. In particolare il più eclatante è senza meno quello dell’autore del tentato omicidio che nel febbraio del 2010, nel corso di una perquisizione effettuata dai Carabinieri di Varese in Viale Belforte del capoluogo, al rientro dello stesso dalla vicina Confederazione Elvetica, è stato trovato in possesso di oltre 1 chilo di marijuana, di due scanner sintonizzati sulle frequenze delle forze di Polizia e di due bilancini di precisione.

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Pubblicato il 05 Maggio 2011
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