Esposto del Pdl: “Libertà di voto in pericolo a causa del Pd”
Domande agli elettori all'uscita dei seggi tirano in ballo la municipalizzata Amsc e le qualità del candidato scelto. Taricco (Pd): «Abbiamo chiesto alla società demoscopica di ritirare quelle domande». Problemi a Busto Arsizio: un errore di stampa delle liste elimina 5 candidati dell''Unione Italiana
Polemica elettorale a Gallarate. Questa volta lo scontro è tra Pdl e Pd. Sul banco degli imputati finisce un’indagine demoscopica commissionata dal centrosinistra, nella quale si fanno una serie di domande agli elettori gallaratesi all’uscita dei seggi. Due di queste, secondo i dirigenti del Pdl, condizionerebbero la libertà di voto. La prima domanda recita così: «L’azienda municipalizzata Amsc ha gravi problemi di bilancio. Lei è preoccupato per la possibile riduzione dei servizi (acqua, rifiuti…)?». La seconda, invece, riguarda le qualità del candidato. «Per quale motivo ha votato il suo candidato?». Queste le opzioni: «Perché onesto; nuovo; competente; ho scelto lo schieramento».
Il giudizio di Nino Caianiello (foto a destra), coordinatore provinciale del Pdl, è tranciante: «La campagna elettorale a Gallarate è finita e certe manovre limitano la libertà degli elettori. Che cosa c’entra la società municipalizzata con le elezioni?».
Fabrizio Taricco, segretario provinciale del Pd, sembra piuttosto sorpreso della contestazione. «Quando sono stato avvisato – dice Taricco – ho chiesto alla società demoscopica di togliere la domanda relativa all’Amsc. L’altra non la capisco, perché per noi la parola onestà non è un problema».
I dirigenti del Pdl faranno un esposto al Prefetto e al Questore perché, oltre al condizionamento, temono una brutta reazione da parte degli elettori. «Se vengono fatte queste domande prima dell’ingresso ai seggi – conclude Caianiello- temiamo problemi di ordine pubblico».
Le contestazioni durante il primo giorno di votazioni riguardano anche Busto Arsizio. Questa volta a sollevarle è l’Unione Italiana. «Nei manifesti affissi all’interno dei seggi elettorali e nei registri delle sezioni elettorali di Busto – spiega Annalisa Renoldi, coordinatore regionale della formazione politica – ci sono i nomi di 16 candidati e non invece i 21 che noi abbiamo presentato. Gli ultimi 5 sono spariti dalle liste e dai i registri perché hanno sbagliato a stampare. Sarà stato anche un errore in buona fede, ma tutto ciò lede il diritto di voto». Anche L’Unione Italiana presenterà un esposto in Prefettura e all’Ufficio elettorale.
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