Gatti: “Sono un bravo ragazzo e Cairate deve puntare sui giovani”
Intervista al candidato sindaco del Popolo delle Libertà: studente universitario di 24 anni ha un sogno: “Che i cittadini siano orgogliosi di vivere qui”
«Sono un bravo ragazzo e vorrei che i caraitesi siano ogogliosi del loro paese». Alessandro Gatti ha 24 anni, vive coi genitori, cairatese da sempre, studia economia e commercio a Milano. Si è iscritto a Forza Italia nel 2006, poi iscrizione confermata al Popolo delle libertà. È il candidato sindaco della lista ufficiale del Pdl. «Direttamente non ho esperienze politiche – spiega -, ma negli ultimi cinque ho seguito molto da vicino la vita amministrativa del Comune».
La lista è nata da una rottura con l’amministrazione comunale uscente. Fanno infatti parte del Pdl anche il candidato sindaco di Uniti per Cairate, Marco Saporiti, e la sua capolista, il sindaco uscente, Clara Fanton. «Sì, è una situazione che può confondere l’elettorato, ma il vero Pdl siamo noi. Non c’è stato un accordo per l’unità tra i vertici cittadini. Altro non aggiungo».
«Essendo giovane, penso di poter fare qualcosa per il comune. Ho tante idee, tanti sogni. Ma anche la possibilità a 24 anni di mettermi in gioco fino in fondo per una cosa che interessa veramente. Non si parla di politica a livello nazionale, ma del nostro comune, il posto dove vivo, dove sento di impegnarmi con forza».
«In generale, posso dire di non aver problemi con nessuno, sono un bravo ragazzo. Ma mi chiedo come sia possibile che dopo questa scelta, gente che mi conosce da vent’anni abbia completamente cambiato opinione su di me. Solo per una presa di posizione, sono sempre io e questo non lo concepisco»
«Rispondo semplicemente che anche nelle altre liste sono presenti persone di fuori paese. È una cosa normale e non mi sembra sia un problema».
«Dieci anni fa avevo 14 anni, non mi interessavo molto alla politica. Gli ultimi cinque anni ho iniziato a interessarmi meglio e una cosa la devo dire: è come se tutto fosse fermo. In queste settimane prima delle elezioni poi vedo fare cose che non avevo mai visto fare, qualche domanda me la sono fatta. Più che i cimiteri e poco altro, non c’è stato niente. Inoltre sono state ascoltate poco le persone, tanta gente si è stufata e non gli va più bene questa situazione. Sono cose che sento in giro, non che invento».
«Andavo dentro ogni tanto a fare le foto, è molto bello, ma è in condizioni pessime. Il comune non può fare molto, non è di sua proprietà. Bisogna dire che dovrà intervenire qualche ente sovracomunale. Volevo informarmi bene su quale voce avrà il comune in questo ambito. Sicuramente ci saranno degli interessi e bisognerà mediare sui progetti. Non si può fare altro».
«Che la gente del paese non si vergogni di dire che abita a Cairate. Tanti dicono “non mi sento cairatese”, vorrei riuscire a far qualcosa che renda orgogliosi i cittadini del proprio paese».
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