Giornata dello studente tra balli, videogiochi e sport

Una giornata totalmente autogestita per gli studenti del Don Milani: “L’unica cultura che riconosciamo è quella delle idee che diventano azione”

Una giornata autogestita, tra balli, gare ai videogiochi, sport. È quello che hanno organizzato nei giorni scorsi, il 29 aprile, gli studenti del Don Milani di Tradate. Centinaia di giovani che hanno affollato non solo l’istituto, ma anche i campi sportivi in centro città, in via Roma. Altamente soddisfatto Marco Damiani, uno dei rappresentati d’istituto che ha proposto l’iniziativa: «L’unica cultura che riconosco è quella delle idee che diventano azione – commenta il rappresentante -. È stata questa la filosofia che ho voluto trasmettere ai compagni per arrivare al successo de “La giornata dello Studente!”, un’idea partita da me, ma che in poco più di due mesi ha potuto trovare realizzazione solo ed esclusivamente grazie all’attivismo di tutti gli studenti che hanno sposato e apprezzato l’iniziativa o anche solo a chi l’ha voluta vivere».
 
Una mattina di scuola dove per 5 ore la didattica è stata messa da parte per far spazio a ciò che più poteva interessare ai ragazzi quindi: Play Station, X-box, musica, balli, film, creatività, tanto sport (calcio, basket, pallavolo. Per calcio e basket sono stati utilizzati i campi a Tradate in via Roma) ma non solo, perché ci sono stati anche gruppi di persone che spontaneamente hanno chiesto di poter ripassare con alcuni professori le materie più critiche (soprattutto i futuri maturandi), oppure, come i compagni della 4° Turistico che si sono dedicati a mettere in pratica il loro indirizzo, immedesimandosi in esperti animatori turistici, organizzando giochi e divertenti situazioni. Il tutto completamente autogestito e controllato dai ragazzi.
 
«Proprio da questo dettaglio era basata la richiesta inoltrata al Dirigente Scolastico Adriana Battaglia che poi era diventato anche uno degli obiettivi della manifestazione – prosegue Damiani -: responsabilizzare i ragazzi facendogli partire da zero l’organizzazione: chi si è procurato le attrezzature, chi ha cercato (campi sportivi) e organizzato (atrio scuola) i locali, chi ha strutturato gli orari dei professori (che per legge comunque devono sorvegliare), chi ha raccolto le iscrizioni dei compagni nei rispettivi laboratori, e successivamente chi ha scritto gli elenchi delle presenze o assenze. Un grande coinvolgimento di persone, con percorsi e conoscenze diverse (infatti, il Don Milani ha 6 indirizzi di studi), ma tutte unite e concentrate per la realizzazione di un solo scopo. Anche sul concetto di unità si è voluto lavorare particolarmente. Grazie a questa manifestazione, per la prima volta da quando ci sono diverse sedi staccate l’una dall’altra, i compagni, fino ad oggi quasi inconsapevoli di far tutti parte della stessa scuola, hanno potuto mischiarsi socializzando e condividendo strutture diverse da quelle normalmente frequentate assaggiando le diverse realtà che la loro scuola propone quotidianamente».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Maggio 2011
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