Il classicismo viennese chiude la prima parte di Lugano Festival
la prima parte di Lugano Festival 2011 si chiude con un programma interamente dedicato ad una delle età più luminose della storia della musica, il Classicismo viennese. Direttore: Alain Lombard
La responsabilità di chiudere la prima parte di Lugano Festival, venerdì 27 maggio, spetta all’OSI e al suo direttore onorario Alain Lombard, con cui l’orchestra ha compiuto negli anni progressi enormi. Per valorizzare i fiati della formazione, il maestro ha scelto la più ampia e intensa pagina scritta da Mozart per questa famiglia di strumenti, la Gran Partita. Il programma si completa con un’opera perfetta, il Terzo Concerto per pianoforte di Beethoven. Solista il principe dei pianisti tedeschi, Gerhard Oppitz.
Mentre fervono i preparativi per l’avvicinarsi del Progetto Argerich, la prima parte di Lugano Festival 2011 si chiude con un programma interamente dedicato ad una delle età più luminose della storia della musica, il Classicismo viennese. Mozart e Beethoven ne sono i protagonisti: il primo con la Gran Partita per fiati, il secondo con il Concerto n. 3 per pianoforte. Entrambe le opere sintetizzano miracolosamente la purezza architettonica che contraddistingue il Classicismo, con uno sguardo che sa andare oltre. Se Beethoven infatti anticipa già il Romanticismo, Mozart, dal canto suo, affranca la serenata en plein air dal suo ruolo di puro intrattenimento, per dedicare ai fiati uno studio timbrico intenso e raffinato.
Doc anche gli interpreti del concerto: sul podio salirà infatti Alain Lombard, dal 2005 direttore onorario dell’OSI, con la quale collabora da oltre un decennio, e presenza costante a Lugano Festival. Mai come nelle opere del più puro stile classico, la sinergia e la consuetudine a lavorare insieme che si sono cementate negli anni, tra l’OSI e Lombard, possono dare i loro frutti più alti.
Solista nel Concerto di Beethoven – ma non va dimenticato che gli stessi professori dell’Orchestra della Svizzera Italiana saranno di fatto solisti nella Gran Partita – il tedesco Gerhard Oppitz, fine conoscitore dell’opera del genio di Bonn, di cui ha più volte interpretato l’integrale. Oppitz è anche erede della lezione luminosa di Wilhelm Kempff, autentico mostro sacro nella storia dell’interpretazione beethoveniana al pianoforte. In Oppitz si fondono dunque il legame con la tradizione mitteleuropea, fatta di rigore, e la personale curiosità, che lo ha portato negli anni a cimentarsi in un repertorio vastissimo, facendosi anche interprete di tanta nuova musica. Appuntamento alle ore 20.30 del al Palazzo dei Congressi di Lugano, Piazza Indipendenza 4
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Ennio Doris, il film sul banchiere è firmato dal regista varesino Giacomo Campiotti
Felice su Sono soprattutto stranieri e sportivi i turisti che apprezzano sempre di più il Varesotto
YORK su Nuovo sgombero al campo nomadi di Gallarate, polizia e carro attrezzi al lavoro dal mattino
massimiliano_buzzi su Si affida ad un professionista per rivalersi sul medico che aveva sbagliato diagnosi ma viene truffato
Ombretta Gianni su Le barche d'epoca di Laveno Mombello al Festival internazionale di Sète
PaoloFilterfree su Il PD: "Lega a Varese già asfaltata due volte, loro a caccia di like e noi stanziamo 3,5 milioni per le strade"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.