Il Varese chiude vincendo e trova il Padova ai playoff

La rete di Nadarevic al 47' della ripresa piega il Piacenza e regala ai biancorossi un'altra vittoria interna. I veneti vincono a Torino e scavalcano la Reggina: saranno loro i rivali della semifinale

Tutti in piedi, ad applaudire a lungo per un’annata strepitosa, per dedicare una bella vittoria all’Angelone volato in cielo, per alimentare speranze di sogni inconfessabili con i playoff che scatteranno giovedì, non da Reggio Calabria ma da Padova. Questi i verdetti degli ultimi 90’ di stagione regolare del Varese, che in extremis batte il Piacenza con rete di Nadarevic e “pesca” i veneti capaci di vincere 2-0 sul campo del Torino mentre la Reggina cade con il Sassuolo e si accoppia al Novara.
Ma a questi incroci ci si penserà da domani, perché intanto è doveroso festeggiare questa cavalcata lunga 42 partite che ha incorniciato nel modo migliore il ritorno in Serie B dopo ben 25 anni. Una stagione – la terza consecutiva – che trova di diritto posto nella storia centenaria del club biancorosso e lascia le ultime pagine da scrivere al gruppo che Sogliano ha disegnato e cui Sannino ha dato vita e vivacità. Le lacrime di commozione del mister, nella conferenza stampa del dopogara, sono significative e spiegano con quale tensione, fatica e abnegazione questo Varese si sia guadagnato un posto nel calcio che conta. Ma ora c’è tempo per l’ultima volata che comincerà dall’Euganeo giovedì 2 giugno: pensare di essere a questo punto è una cosa bellissima.
 
COLPO D’OCCHIO – Discreto pubblico a Masnago per l’ultima di stagione regolare. Non c’è certo il pienone ma gli spalti ospitano comunque oltre quattromila spettatori (pochi gli emiliani) che applaudono convinti lo striscione esposto in Curva Nord in memoria di bomber Angelone Seveso. Purtroppo la Lega non ha concesso la possibilità di un minuto di silenzio, mentre la società – pur ricordando il centravanti con la lettura di un messaggio – non ha optato per il lutto al braccio.
 
CALCIO D’INIZIO – Sannino conferma le indicazioni della vigilia: in difesa l’unico titolare è Pisano, con Moreau tra i pali e il trio Camisa-Figliomeni-Armenise dall’inizio. In attacco ci sono Neto e Carrozza che lascia la fascia a Concas. Anche Madonna non cambia rispetto alla rifinitura e schiera un undici offensivo con Guzman e Grafieddi alle spalle di bomber Cacia.
 
IL PRIMO TEMPO – Non sono 45’ da consegnare alla storia del calcio quelle tra le due formazioni biancorosse. Il Varese dopo un paio di botte fortuite subite da Correa e Neto sembra badare più alla salute (giustamente); gli ospiti a propria volta non paiono troppo proiettati verso la porta di Moreau. Non a caso si arriva senza brividi fin quasi alla mezz’ora; è infatti il 26’ quando nel giro di pochi secondi si registra una battuta verso la rete di Marchi respinta da un “muro” eretto dalla difesa di casa, seguita da una ripartenza varesina con Carrozza che serve Neto a centro area, ma la sua girata è a lato. Il match dà qualche segno di risveglio (difese costrette un paio di volte all’intervento) ma di vere occasioni non se ne vedono. C’è invece un cartellino giallo per un intervento in ritardo di Pisano ma anche dal punto di vista disciplinare non ci sono problemi.
 
LA RIPRESA – Sannino nell’intervallo mette a riposo Zecchin e sguinzaglia in campo Nadarevic che mostra subito un’ottima condizione. Il bosniaco prende possesso della fascia sinistra (con Concas che torna sull’out destro), si mostra vivacissimo e risulterà decisivo. Proprio Enis protesta subito per uno strattone in area, poi serve un bel pallone a Concas, infine (14’) prova la botta da lontano che Donnarumma riesce ad addomesticare con i pugni. Le squadre si modificano con le sostituzioni (ecco l’annunciata staffetta Neto-Ebagua), il Piacenza prova a farsi vedere anche per fare le prove generali dei playout e la partita si riaccende sulla bella punizione di Guzman, alta di poco. Ora è tempo di rovesciamenti di fronte: Rickler svetta nella difesa ospite per fermare Carrozza ed Ebagua, il fuorigioco del Varese neutralizza diversi palloni pericolosi davanti a Moreau (traversa pizzicata da Guerra, rete di Cacia, entrambe dopo la segnalazione di offside) poi è Camisa a sbrogliare una situazione intricata. Si arriva così, tra un’azione e l’altra, nei tre minuti di recupero accordati dall’arbitro Gallione (buona la sua direzione) e il Varese decide che è lecito provarci anche perché tutti i tifosi stanno regalando la standing ovation a Sannino e alla sua squadra. Nasce allora una discesa tra Concas e Carrozza con quest’ultimo che si allarga a sinistra e poi vede che dall’altra parte sta arrivando Nadarevic: il suggerimento per l’ala è al bacio, Enis va contro logica e sceglie di calciare con il mancino (ma per lui è cosa naturale) e incrocia il diagonale su cui Donnarumma si deve arrendere. L’1-0 anticipa di una manciata di secondi il fischio, che per la partita è quello finale ma per il Varese significa il via per l’epopea dei playoff.
 

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Pubblicato il 29 Maggio 2011
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