L’appello della piazza: “Rimettiamo al centro il lavoro!”

Un successo lo sciopero indetto dalla Cgil che ha portato in piazza centinaia di persone. Dal palco l'invito a Cisl e Uil a ritrovare l'unità

Un momento dello sciopero “Scusate, stiamo scioperando per voi”. È uno dei tanti slogan ideati per la manifestazione varesina della Cigil, avvenuta questa mattina, venerdì 6 maggio. A centinaia sono sfilati da piazza Repubblica sino a Piazza Podestà, ricordando i tanti temi scottanti sul piatto: dal lavoro alle pensioni, dalla scuola alla cultura, dalla tutela delle fasce deboli al rispetto della dignità.Un corteo rumoroso e compatto, che si è poi accalcato al centro di corso Matteotti dove era in corso anche un mercatino, creando un ingorgo.

Galleria fotografica

Sciopero generale di Cgil 4 di 8

Dopo le note dell’ ”Orchestrina del Suonatore Jones” ha preso la parola il segretario provinciale Franco Stasi, soddisfatto della risposta all’appello lanciato dalla Cgil: « Siamo tanti, la giornata è bellissima. Voi siete bellissimi!» Una giornata indetta non contro qualcuno ma per rilanciare il tema del lavoro e dei suoi diritti. Sul palco si sono succeduti rappresentanti delle singole categorie: commercio, funzione pubblica, metalmeccanici, scuola, pensionati. In ogni intervento è stata raccontata la situazione del proprio settore, spesso in ginocchio per la crisi o per i tagli o per politiche di risparmio strozzanti. In ogni intervento un appello all’unità sindacale: « Ha ragione il Presidente Napoletano – ha riassunto nel discorso finale la delegata della Cgil regionale Fulvia Colombini – è un errore procedere divisi. I lavoratori hanno bisogno dell’unità sindacale, della compattezza. Noi non potevano accettare contratti che calpestano i diritti dei lavoratori, delle fasce deboli della popolazione. Oggi noi non siamo in piazza contro Cisl e Uil ma contro un Governo che sta impoverendo il paese, ha abbassato le tutele dei lavoratori, umiliato il lavoro e la dignità delle donne. L’Italia non è quella che vogliono far credere e noi siamo la dimostrazione».

Tanti gli applausi all’intervento del rappresentante della scuola pubblica, un patrimonio che oggi viene messo in pericolo da una politica di tagli e dallo svilimento dei suoi lavoratori, mentre una critica è arrivata al mondo della politica: « Se ci dicono che difendere i diritti dei lavoratori e delle fasce deboli è fare politica, allora sì! facciamo politica. In Parlamento non c’è più nessuno che si oppone a questo modo di governare».
Tra i presenti l’onorevole Daniele Marantelli del PD che scuote la testa: « Io sono qui, anche oggi, sempre dalla parte della gente».

Tra canti, slogan e discorsi, la piazza ha espresso la sua voglia di tornare a contare e di far sentire la propria voce: « Si parla tanto di federalismo – ha detto Colombini – ma da anni l’Italia è governata dal centro destra e dalla Lega. Sono stati capaci solo di fare un federalismo che ha messo in ginocchio gli enti locali, e così le fasce deboli private dai servizi essenziali. Allora diciamolo: Lega, va fora di ball!»

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 06 Maggio 2011
Leggi i commenti

Galleria fotografica

Sciopero generale di Cgil 4 di 8

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.