L’Enpa celebra Garibaldi amico degli animali

L'ente protezione animali, in occasione della giornata "garibaldina" del 15 maggio a Saronno, ricorda un aspetto inconsueto: "Fu lui a volere la prima società protettrice degli animali"

L’Enpa di Saronno, il prossimo 15 Maggio, in occasione della manifestazione "Associazioni in Piazza" che celebrerà il passaggio di Garibaldi a Saronno, sfilerà in camicia rossa commemorando l’Unità d’Italia e la nascita della “Società Reale Protettrice degli Animali”, progenitrice proprio dell’attuale ENPA: «l’associazione fu voluta da Giuseppe Garibaldi!» spiegano

Proprio per ricordare il padre fondatore di ENPA i volontari della sezione di Saronno sfileranno in divisa garibaldina accompagnati, in testa al corteo, da uno stendardo con l’effige di Garibaldi, la firma, e i primi passi dello Statuto della Societa Reale Protettrice degli Animali. Ad arricchire il corteo la presenza di numerosi quattrozampe dotati di bandana rossa con il logo enpa in coccarda tricolore. Noto come “l’Eroe dei Due Mondi” Garibaldi fu protagonista assoluto del Risorgimento. Nutriva un particolare amore per gli animali e pochi storici sanno, infatti, di questa sua passione e ancor meno sanno che fu il fondatore della più antica associazione di protezione degli animali italiana, da cui deriva l’attuale Ente Nazionale Protezione Animali.

«Correva il 1871… Garibaldi mentre era a Caprera ricevette da Lady Anna Winter – aristocratica irlandese amante delle lettere e dell’arte – la proposta di porsi alla testa del movimento animalista italiano e di creare un ente che si occupasse di proteggere gli animali. Fu così che Garibaldi coinvolse il suo medico personale, il torinese Timoteo Riboli e dispose la fondazione della «Società Reale per la Protezione degli Animali» in Torino, di cui Garibaldi con Anna Winter fu socio fondatore e presidente onorario».

«Nella sede Enpa di Torino viene custodito, tutt’oggi, il carteggio autografo tra Garibaldi e Lady Winter, nonché la lettera che Garibaldì vergò all’indirizzo del dottor Riboli, da Caprera, il 1° Aprile 1871. Il Generale per molti avversari politici considerato “matto come un cavallo”, era effettivamente matto….ma per la sua cavalla Marsala donatagli dai siciliani per affrontare l’epica risalita fino a Teano. Alla morte della splendida giumenta le realizzò una tomba con lapide ed epitaffio».

«L’uomo che aveva guidato i Mille aveva un’autentica venerazione per gli animali, e diventò vegetariano. Nella sua fattoria si trovavano capre, pecore, galline, conigli e quattro asinelli: aveva fondato. una “repubblica degli uguali”: uomini e animali. E se i detrattori ricordano che Garibaldi fu un appassionato cacciatore, a sua discolpa va il fatto di essere stato figlio del proprio tempo. A maggior ragione, quindi, la sua conversione al vegetarianesimo risulta straordinaria».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Maggio 2011
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