La Federazione della Sinistra appoggia Guenzani (ma senza entusiasmo)

Il raggruppamento di sinistra che sosteneva Ennio Melandri dà indicazione per Guenzani. Ma mantiene le critiche verso l'ingegner Guenzani

Riceviamo e pubblichiamo l’analisi del voto e la posizione della Federazione della Sinistra di Gallarate, che al primo turno sosteneva la corsa in solitaria di Ennio Melandri

 Il risultato del primo turno delle Elezioni Amministrative a Gallarate ci consegna una città ancora fortemente nelle mani del centro-destra, espressione dell’attuale governo nazionale. Lega e PdL, infatti, detengono il 64,12% dei consensi, mentre il centro-sinistra il 31,2%. La mente corre subito alle scorse elezioni amministrative, volendo confrontare dati elettorali omogenei, in cui il risultato politico non era di molto differente (67,62% per il centro-destra e 29,75% per il centro-sinistra). Il centro-sinistra guadagna, in voti assoluti, il consenso di 220 elettori. Il risultato di Guenzani, quindi, è in buona misura sovrapponibile a quello di Pierluigi Galli.
La vera vittoria politica è stata quella della Lega Nord che cresce di quasi 2900 voti, mentre il Partito Democratico (confrontato con l’Ulivo) continua il trend discendente a Gallarate, perdendo quasi 1000 voti. È sotto gli occhi di tutti il vero e proprio tracollo del PdL che passa da quasi 11000 voti (coi finiani) agli attuali 4612. Un eccellente risultato lo ottiene la lista civica di Guenzani (composta anche da alcuni esponenti politici dell’area centrista del PD) che incarna l’attuale disaffezione verso la forma-partito. La Federazione della Sinistra mantiene l’elettorato dell’ultimo anno e complessivamente la sinistra arretra, passando da 1694 voti nel 2006 (PRC, PdCI, Verdi) agli attuali 1213 (FdS e SEL, con un distacco tra i due partiti di circa 270 voti, nonostante il fortissimo traino nazionale e mediatico di Vendola e la sostanziale assenza a livello di informazione della FdS).
Quindi, nei fatti, Guenzani come Galli e Massimo Bossi come Mucci, ma senza la Lega che ha giocato la vera differenza.
E che continuerà a farlo. Si stanno facendo molte congetture numeriche ma i conti sono semplici da fare. In questo primo turno entrambi i candidati al ballottaggio hanno sparato tutte le loro cartucce, raggiungendo un sostanziale pareggio. Non ci sono altri voti disponibili (eccezion fatta, naturalmente, per quel territorio sempre difficilmente decifrabile delle astensioni). La diretta conseguenza è che chi vincerà al ballottaggio avrà avuto il (più o meno) decisivo contributo della Lega e dei finiani della già Alleanza Nazionale.
In tutto questo la Federazione della Sinistra resta fedele a se stessa. Abbiamo condotto una campagna elettorale in oggettive condizioni di difficoltà, marginalizzati dalla pregiudiziale anticomunista e dell’appello al voto utile, ma abbiamo la consapevolezza di essere stati all’altezza del compito, quanto meno sul piano della qualità e della capacità di aggregare una militanza sempre più motivata. Abbiamo creduto che, passato il primo turno, tale pregiudiziale potesse cadere, in virtù del fatto che da sempre ci sentiamo organici ad un progetto di centro-sinistra allargato, di un fronte comune contro le destre, e che da Guenzani potesse pervenire un segnale politico conseguente, portando a compimento anche qui un “modello Milano”. Purtroppo, ancora una volta, non è stato così.
Pur consapevoli dei possibili giochi da retrobottega con forze molto distanti dalla nostra cultura democratica, non possiamo oggi dimenticare che, come più volte dichiarato ed a prescindere dall’esclusione dell’ultim’ora tutta ideologica nei nostri confronti, le compagne ed i compagni della FdS hanno materialmente dato un sostanziale contributo nello scrivere il programma della coalizione di centro-sinistra, nel quale individuiamo punte avanzate a sinistra che anche i comunisti condividono e sostengono e sulle quali ci assumiamo la responsabilità di vigilare (come l’attenzione ai beni comuni, quella -pur mediata- al territorio, all’edilizia sovvenzionata nell’ottica di un’integrazione sociale, alla V.A.S. preliminare sulla terza pista, al lavoro ed alle nuove povertà, all’AMSC come bene pubblico, in inversione di tendenza rispetto alle esternalizzazioni federaliste, ai servizi sociali), pur senza una rappresentanza in Consiglio Comunale, nel caso di una vittoria di Edoardo Guenzani.
Non possiamo inoltre sentirci indifferenti all’esito del ballottaggio, perché non è la stessa cosa che la città sia governata per altri cinque anni da un sistema di potere affaristico-clientelare che ne ha deturpato il territorio o da una nuova giunta e da un nuovo sindaco, che, pur con tutte i limiti e contraddizioni sovra esposti, si faccia in un qualche modo interprete del bisogno di discontinuità che anche noi avvertiamo. Non intendiamo affatto mostrarci miopi così come coloro che hanno scelto di escluderci, ed è per questo che la Federazione della Sinistra di Gallarate darà il suo sostegno al programma del centro-sinistra e a chi lo rappresenta, confidando nell’intelligenza e nella responsabilità del nostro elettorato.

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Pubblicato il 24 Maggio 2011
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