La fondazione Marchesi trova casa a Villa Mylius

Il noto chef ha scelto la dimora varesina per creare un centro di formazione d'eccellenza, dalla cucina alla musica. Già decisa la realizzazione di un parcheggio di 80 posti

Villa Mylius diventa la Fondazione MarchesiVilla Torelli-Mylius diventerà la sede della Fondazione Marchesi. Il noto chef ha scelto la dimora varesina per creare un luogo d’arte per «l’insegnamento del buono e la cura del bello».
Un centro di formazione d’eccellenza dove si parlerà di cucina ma anche di musica, mostre, scultura e teatro. Un luogo ideale per coltivare la vocazione di Gualtiero Marchesi, il maestro della cucina che crea i suoi piatti prendendo ispirazione da un quadro, da un spettacolo, da un concerto di musica classica. «L’altro giorno ha preso i suoi cuochi e li ha portati ad una mostra d’arte» ha raccontato Enrico Dandolo, amministratore delegato del gruppo Marchesi e vicepresidente della Fondazione. «Villa Mylius diventerà qualcosa di più di una scuola di cucina, diventerà il centro trasversale tra le arti».

Una decisione da sempre sostenuta dal sindaco Attilio Fontana che questa mattina, accanto al vice sindaco Giorgio De Wolf e al segretario comunale Filippo Ciminelli, ha spiegato: «Quando nel 2007 abbiamo ricevuto la donazione dalla famiglia Babini Cattaneo, l’indicazione e la nostra stessa idea era di destinare gli immobili a sede per la promozione e lo svolgimento di attività culturali, di formazione, di ricerca e di studio. La concessione alla Fondazione Marchesi è quanto di più prestigioso e interessante potessimo realizzare, per il respiro internazionale e l’altissima valenza culturale».

L’edificio (2.700 metri quadri) verra interamente restaurato a carico della fondazione e di privati ed è stato concesso alla Fondazione per 35 anni. Il primo piano ospiterà una mostra permanente per raccontare la cucina dell’arte, così come l’ha sempre intesa Gualtiero Marchesi, già presentata lo scorso aprile al Castello Sforzesco di Milano. I piani superiori saranno invece destinati alla formazione, con corsi legati ai diversi aspetti dell’arte ma anche iniziative aperte al pubblico. Al contrario di quanto ci si possa aspettare, non è invece prevista l’apertura di un ristorante.

«La fondazione mette a frutto la mia storia – ha spiegato Gualtieri – La cucina è arte, con la Fondazione si fa cultura partendo da bambini. Ecco, partire dai ragazzi e prepararli al bello fin dall’ età prescolare, coltivandone il gusto per tutte le arti attraverso dei corsi di musica, di pittura, di scultura, dei laboratori teatrali e culinari. »

Il parco rimarrà aperto al pubblico e in gestione al comune che ha già approvato un progetto esecutivo per la creazione di un parcheggio di ottanta posti, raso terra, all’ingresso del parco che assicurano, «essere assolutamente integrato all’ambiente».
Una concessione, quella dell’amministrazione comunale, che porterà delle ricadute anche sulla città. Come spiegato da Enrico Dandolo infatti, «Noi ragioniamo in termini internazionali: non dimentichiamo che Marchesi è il cuoco italiano che rappresenta la cucina italiana nel mondo. Avevamo bisogno di un luogo molto bello come Villa Mylius, vicino a Malpensa. Inoltre, Abbiamo trovato un dinamismo nell’amministrazione comunale che città complesse come Milano hanno difficoltà ad avere». L’apertura della villa è prevista per la fine del 2012,con la mostra permanente. Prenderanno poi il via i corsi che, vedranno docenti come Nicola Salvatore e Aldo Spoldi, professori all’Accademia di Brera, il designer Alessandro Mendini, il compositore Giacomo Manzoni, tutti testimoni della “cucina totale”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Maggio 2011
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