La poesia bustocca premiata a Palazzo Cicogna

Chiusa la prima edizione del premio in memoria di Gianni Fusetti: tra le poesie presentate menzione speciale a “Quarantaduesimu da matrimoni” di Angelo Crespi

Si è chiusa con la cerimonia di premiazione a Palazzo Marliani-Cicogna la prima edizione del
premio in memoria di Gianni Fusetti, il giornalista, scrittore e poeta scomparso nell’agosto del 2009. Promosso dal Comune, dalla Famiglia Bustocca e dalla Prealpina, il concorso riservato alle poesie dialettali ha riscosso un buon successo: 15 i poeti partecipanti, tutti premiati
con una cartella contenente la poesia di Ginetto Grilli dedicata a piazza Vittorio Emanuele e
le riproduzioni di alcune opere di Carlo Farioli. La giuria, composta dal sindaco Gigi Farioli e
da Giancarlo Angeleri, Angelo Grampa, Luigi Toia e Giuseppe Borri, non ha voluto assegnare
alcun premio per questa prima edizione del concorso, ma ha scelto di attribuire una menzione
speciale alla poesia “Quarantaduesimu da matrimoni” del bustocco Angelo Crespi, in
ragione della “nostalgica e commovemente rappresentazione di momenti di vita coniugale” e
della “bustocchità che trapela dai versi”. Tre segnalazioni anche per “Nòci da san Giuàn” di Maria Luigia Gallazzi, “Ga nas la luna” di Ivana Piotti Deiana e “Ul’na dal temp” di Marino Monti: gli ultimi due partecipanti provengono rispettivamente da Cardano al Campo e da Viggiù, a segnalare quanto il premio abbia scavalcato le “frontiere” geografiche e dialettali.

“Gianni Fusetti – ha detto il sindaco Farioli – era un uomo che riassumeva in sé tutte le qualità e le virtù del bustocco, e anche un grande amante della storia, della tradizione e della poesia della sua città. Il grande successo di questo concorso ci sprona a diffondere sempre più l’amore per la lingua, la grammatica e la tradizione bustocca”. Un’intenzione confermata anche da Angelo Grampa, che ha consegnato i premi ai partecipanti insieme a Daniela Ferrario e Luigi Toia, Regiù della Famiglia Bustocca: “Questa iniziativa – ha detto Grampa – è nata per difendere dalle inevitabili contaminazioni il dialetto di Busto, che si differenzia da tutti gli altri dialetti dei paesi e delle città vicine. Ci auguriamo che nei prossimi anni il premio sia affiancato da una scuola di dialetto bustocco o da lezioni di poesia dialettale, per far sì che questa conoscenza non vada perduta”.

Il testo della poesia che ha ricevuto la menzione speciale:
di Angelo Crespi
"Quarantaduesimu da matrimoni"

Al ma pái véa non che quarantadü ann
In già passai, da chel dí cha sèm spusai.
Ma seam giúin, a gh’heam in dü quarantasèt’ann,
candu ul Don Liviu al gh’ha benedì in gésa san Giuàn.
Ti pö, magra e pisicinina a t’he paéi püssé giuina,
a t’he sembrei ‘na balina, a ti séi ‘n buciulén,
a ti séi, e a ti sé anmó, propi un bel sgarzuén.
A ma piasi ancamó tüscóssi da ti:
ul tó surisu, cha te fe cont’aa buca e cont’i ögi;
a tó manéa de fá; ul tó parlá;
a t’he me piasi anca candu ti sé denáa
e sa capissi cha t’he vuaíssi dami ‘na cagnáa;
a t’he me piasi candu su utumána
a t’he pesi i póm dananzi aa televisión,
e ti se dirsédi, candu men senza vué,
senza fá apósta a fó di brüschi muiménti,
t’he vèrdi i ögi… t’he me guardi…
t’he me surìdi… e pö… ti se riadurmenti;
t’he me piasi candu tüta urgugliusa
t’he guardi i tó fiö, i tó spùsi, a tó naúdina,
e ma incorgiü che squas’squasi
a t’he me piasi pusse mó da prima.
A ringraziaó sempar a Teresina,
a l’é grazi a lé cha sem cugnùssui,
e ta giüru che se tüt’in d’un bòtu
a duaíssi turná indré in dul sessantotu,
a cambiaria naguta da chel ch’hu fèi alùa,
parché a ma ritegnu un omm furtünà
par aveti incuntráa, par aveti spusáa.
A saó anca esigenti, ma tüci i dí, candu a pregu
ul Signui, a gha dumandu: che candu la egnaá l’ua
par tiá lá vögn da nögn a cá súa,
da ciamá ánca chelóltar, da faghi muí
tüll dü insema, e sa sa pòdi, ‘na morti
senza dulúi, ‘na morti bèla, delicáa…
magara candu a turnámindre da ‘na spassegiáa.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Maggio 2011
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