Manifattura Cittadina: «Sul Pgt Farioli non dice il vero»

La lista civica fa le pulci all'opuscolo informativo che il sindaco uscente, e ricandidato con Pdl e Lega, ha fatto distribuire in questi giorni

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta al sindaco uscente Gigi Farioli realizzata dal Tavolo urbanistica e ambiente di Manifattura Cittadina, lista che sostiene il candidato sindaco Carlo Stelluti.

 

Ci riferiamo all’opuscolo “Il futuro ha un cuore antico – cinque anni spesi bene” firmato “Città di Busto Arsizio”, distribuito in città nei giorni scorsi. Non solo è pura propaganda. C’è di più: contiene informazioni assolutamente false.
 

C’è scritto per esempio, nella sezione “Un territorio riqualificato per collegarsi al mondo” che “il percorso partecipato del PGT “Piano del governo del territorio” ha permesso, ponendo finalmente alle spalle la logica dirigista della pianificazione, di pensare e riqualificare il centro storico, garanzia di una città più bella e più sicura. E’ con questo intendimento che hanno preso avvio i lavori nelle piazze storiche di San Giovanni, è stato presentato un ambizioso progetto attorno al Malpensa Express, sono state presentate e attuate le linee guida per San Michele e realizzati importanti investimenti in tutti i quartieri”.

Ma di quale città si parla?
Come saprai, caro Farioli, i progetti cui si fa riferimento (centro di Busto, Area delle Nord) non discendono dal Piano del Governo del Territorio (PGT), che la tua amministrazione prima non ha voluto (tra il 2007 e il 2010) e poi non è riuscita a portare a termine.

Prendiamo il caso dell’Area delle Nord. Una società facente capo all’ex patron della Pro Patria Savino Tesoro aveva un progetto. La tua amministrazione, invece di impegnarsi nel ridisegno complessivo della città attraverso il Piano del Governo del Territorio e di promuovere la partecipazione dei cittadini alla sua elaborazione, ha fatto (impegnando i propri tecnici) una serie di provvedimenti (deliberati in consiglio comunale) per cercare di rendere possibile la sua approvazione.
Un progetto di sfruttamento intensivo del territorio, di cementificazione indiscriminata, di dubbia legittimità, incompatibile con il bisogno di aree verdi di cui soffre la città e con l’assetto viario esistente.
Un progetto che non ha superato l’esame preliminare per essere approvato dalla regione, poichè prevedeva in pieno centro uno psedo centro commerciale (non compatibile con le vigenti leggi) e un cinema multisala , ed era carente nello studio della viabilità.
Di fronte a queste difficoltà, e non volendo rinunciare alla speculazione, il privato ha dato forfait, e la città si ritrova senza un disegno, una progettualità, un’idea per il futuro di quell’area che, denunciano i cittadini della zona, è diventata una discarica a cielo aperto.
Le professionalità interne all’amministrazione sono state impegnate, invece che sul Piano del Governo del Territorio, nel predisporre atti amministrativi finalizzati ad assecondare il progetto di un privato che alla fine è pure andato in fumo.
Ecco il vero motivo per cui il PGT è rimasto fermo dal 2007 (anno in cui è stato avviato il processo) al 2010: ridisegnare la città accettando incondizionatamente le proposte dei costruttori e senza attivare i processi di partecipazione dei cittadini e la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) richiesti per la redazione del nuovo Piano del Governo del Territorio.
Invece di investire nella progettazione partecipata e sostenibile della nostra città, la tua amministrazione ha fatto delle modifiche peggiorative e di dubbia legittimità al tanto bistrattato vecchio Piano Regolatore Generale.

Solo nel 2010 la tua amministrazione ha ripreso il processo di redazione del PGT, dimostrando anche in questa circostanza di non essere in grado di portare a termine l’obiettivo pubblicamente dichiarato dall’assessore Reguzzoni: adottare il piano entro marzo 2011. Per rispettare le scadenze regionali o per sbandierare il risultato in campagna elettorale?
L’agenda contenuta nel documento propedeutico (deliberato dal consiglio comunale il 14 ottobre 2010) era già disattesa a due mesi di distanza. Dopo la prima tornata di incontri “aperti” e la prima conferenza di valutazione della VAS, tutto si è fermato.
Come può essere credibile un’amministrazione che non riesce a rispettare gli impegni presi a così breve scadenza?
Bisogna anche dire che quell’agenda non poteva essere rispettata, se non violando la normativa vigente in materia di partecipazione dei cittadini alle scelte urbanistiche e di VAS. L’amministrazione, nel timore di mettersi in una situazione pericolosa dal punto di vista della legittimità giuridica del procedimento, ha dovuto tornare sui propri passi.

Caro Farioli, il fallimento della tua amministrazione è sotto gli occhi di tutti. Non è corretto tentare di nasconderlo, consentendo all’istituzione comunale di diffondere informazioni false con i soldi dei cittadini.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Maggio 2011
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