Marantelli e Reguzzoni ricordano Angioletto
Entrambi gli esponenti hanno voluto sottolineare la straordinarietà del suo contributo alla diffusione della memoria partigiana e dei reduci dei campi di sterminio
La figura di Angelo Castiglioni, scomparso ieri (martedì) è stata rcordata in aula dal deputato bustocco, capogruppo alla Camera della Lega Nord, Marco Reguzzoni e da Daniele Marantelli, deputato varesino del Pd: «Voglio commemorare Angioletto Castiglioni – ha detto il capogruppo leghista nel suo intervenuto oggi in aula – una figura storica di Busto Arsizio, che per oltre sessanta anni è stata la memoria della città. Angioletto Castiglioni è considerato da tutti un depositario della democrazia: ha combattuto ed è stato protagonista nella Seconda guerra mondiale e come partigiano ha subito atroci torture, vivendo anche la tragica esperienza da deportato nel lager di Flossenbürg».
«Un’esperienza – ha sottolineato Marco Reguzzoni – che lo ha segnato profondamente, rendendolo ad un tempo portatore di un messaggio di ottimismo per tutti i giovani d’oggi. Castiglioni è stato per tanti anni custode del Tempio Civico ex chiesetta di Sant’Anna di Busto, che dagli anni Sessanta è diventata la Casa della memoria in ricordo di tutti i caduti di guerra. Per cinquanta anni Castiglioni non è mai mancato a una seduta del Consiglio Comunale, e personalmente non mi ha mai fatto mancare l’appoggio quando necessario, apprezzando o criticando con uno spirito di stima e di amicizia che sono onorato di contraccambiare». «Ai familiari di Angioletto Castiglioni – ha concluso – voglio far giungere il cordoglio del Parlamento, che lui riteneva simbolo per eccellenza della democrazia, in cui credeva e su cui aveva investito tutta la sua vita».
Anche Daniele Marantelli, deputato varesino del Partito Democratico, ha espresso il suo cordoglio in aula per la scomparsa del partigiano e testimone dei lager nazisti bustocco: «Angelo Castiglioni ha subito delle torture a Busto da parte dei fascisti che lo hanno anche fatto rinchiudere nel campo di sterminioma lui è uno dei pochi sopravvissuti alla marcia della morte. La figura limpida di un partigiano e di un italiano che non apprezzava la retorica ma è proprio grazie a persone come lui che l’Italia migliore ha saputo riconquistare la libertà e la democrazia. La sua presenza nelle scuole è stata di un valore enorme. Mi impressionò come reagì all’aggressione che subì da parte di alcuni neonazisti., qualche anno fa, senza enfasi e con una dignità incredibile. E’ un esempio per noi, per tutta la classe dirigente. E’ importante che questo ricordo sia stato fatto da entrambi, Reguzzoni come concittadino e io come esponente di una forza politica».
Infine il ricordo personale di Marantelli: «Diverse le occasioni nelle quali ci siamo incontrati e in particolare negli incontri tra Busto e Samarate e in una di quelle occasioni mi colpì la sicurezza con la quale era intervenuto dopo la prima vittoria di Berlusconi nel ’94, quando gli ex-fascisti andarono al governo per la prima volta, trasmise grande serenità e riuscì a contestualizzare senza retorica e con la consapevolezza che solo gente così poteva avere. Un proverbio africano recita: ogni volta che se ne va un anziano se ne va una biblioteca, in questo caso qualcosa di più».
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