“Seprio Servizi, ma chi paga lo stipendio del direttore generale?”

Il gruppo Futuro e Libertà interviene sulla polemica sollevata dal Gruppo Ulivo in merito alla nomina di Stefano Moroni, a cui aveva risposto il vicesindaco Vito Pipolo

Lette le dichiarazioni rese dal Vice Sindaco signor Vito Pipolo, relative alla nomina del signor Stefano Moroni a Direttore Generale della Seprio Patrimonio e Servizi, non possono che sorgere alcune perplessità. Ci si chiede, prima di tutto, a quale titolo si sia espresso, se come esponente politico del PDL o come rappresentante dell’Amministrazione. In quest’ultimo caso, infatti, si ricorda come vi sia, nella compagnie amministrativa, una figura istituzionalmente preposta alla gestione dei rapporti tra Seprio e Comune, ovvero l’attuale Assessore alle Finanze, signora Colombo. All’attuale Vice Sindaco tale ruolo, che ricopriva sino al 22 dicembre dello scorso anno, è stato revocato per decisione del Sindaco.

Nel merito sono ampiamente condivisibili le premesse alle dichiarazioni del Vice Sindaco, ovvero che “tutto è contenuto negli atti ufficiali, che andrebbero quantomeno prima letti con attenzione”. Così come andrebbe letto con attenzione il regolamento della Commissione Controllo Analogo, richiamato dallo stesso signor Pipolo. Non condivisibili le conclusioni esposte dal Vice Sindaco. La nomina è stata decisa in data 14 marzo 2011 e trasmessa al Presidente della Commissione Controllo Analogo solo in data 5 aprile 2011, contrariamente a quanto previsto all’art. 6 del regolamento, che prevede la trasmissione dei verbali di deliberazione entro cinque giorni dalla data di riunione. L’atto di nomina, peraltro, richiama due precedenti delibere societarie, del mese di gennaio e febbraio, una dell’assemblea e l’altra del C.d.A. che, alla data del 12 maggio 2011, non erano disponibili né presso il Comune né presso la Seprio. Quindi il silenzio sulla nomina è stato assordante, come da qualcuno ben evidenziato.

Nel merito, pur riponendo la massima fiducia nella bontà della scelta eseguita, lascia stupiti l’impossibilità, da parte dei Consiglieri appartenenti alla Commissione Controllo Analogo, di poter visionare il curriculum del Direttore Generale, non presente in Comune, né depositato in Seprio. Infine non è stato chiarito, ad oggi, se il compenso deciso, pari a 40.000,00 euro annui, sia netto o lordo e se, pertanto, si stia discutendo di un esborso effettivo per la società pari a tale cifra o al doppio della stessa. Il Comune, socio unico, verrà quindi indirettamente interessato da un nuovo costo che sarà pari ad un minimo di un decimo sino ad un massimo di un quinto del gettito previsto per l’addizionale IRPEF, posta a carico di ogni cittadino Tradatese. Non vi sarà, come rilevato dal Vice Sindaco, alcun diretto rapporto tra le due cose, ma una valutazione circa l’impiego dei soldi pubblici potrà venire meglio ponderata dai cittadini, conoscendo i dati di fatto e permettendo agli stessi di rapportarli con i sacrifici loro richiesti proprio dal Comune. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Maggio 2011
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